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Il miracolo turco a quattro passi dall’Italia

Published by
Giuseppe Timpone

Si parla sempre e solo di Cina, ma si omette, spesso a causa della disinformazione, che c’è un’altra economia, il cui mercato è fortemente allettante proprio per le imprese italiane, è la Turchia. L’interscambio commerciale Italia-Turchia è sempre stato storicamente importante, in considerazione dei buoni rapporti diplomatici e della vicinanza tra i due stati.

Ma oggi questa realtà sta diventando sempre più interessante, con un giro di affari per circa 8 miliardi di esportazioni dall’Italia verso Ankara, il 2,4% dell’export complessivo del nostro Paese. E i ritmi di crescita sono altrettanto considerevoli: solo quest’anno, si prevede un aumento delle merci verso la Turchia nell’ordine del 12,7%, contro un aumento delle importazioni di oltre il 20%.

Già nei primi cinque mesi dell’anno, sono stati 4 i miliardi di euro in merci da noi esportate. Siamo in una situazione alla pari con la Cina. Rispetto a quest’ultimo Paese, però, qui non ci sono le difficoltà burocratiche nell’investire e nel creare un’impresa. In Turchia è tutto più semplice.

E l’ottimo interscambio Italia-Turchia rappresenta una situazione altrettanto positiva da un punto di vista macroeconomico, che lascia guardare con fiducia ad Ankara. Il rapporto debito/pil è al 39%. Solo nel 2001, la Turchia dovette sborsare un quarto del proprio pil per salvare il sistema bancario al collass0.

Il deficit è stabilmente al di sotto del 3%, con un 2,1% nel 2010. Unico vero neo è l’inflazione, intorno al 7%, tanto che nei mesi scorsi è stata intrapresa una stretta creditizia. Nei prossimi dieci anni, si prevede una crescita media del 5%, tanto che già lo scorso anno sono tornati in patria 50 mila turchi dalla Germania, visto che qui in soli due anni sono stati creati 3,3 milioni di posti di lavoro.

 

 

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Giuseppe Timpone