Federauto: con l’aumento dell’Iva il sistema auto va in panne

“220 euro in più per ogni auto acquista, a cui poi dovrà essere aggiunta anche il surplus dell’Ipt”.

Filippo Pavan Bernacchi, Presidente di Federauto, l’associazione che rappresenta i concessionari di tutti i marchi automobilistici commercializzati in Italia di auto, veicoli commerciali e veicoli industriali, quantifica così il rincaro dovuto all’aumento dell’Iva che peserà sulle tasche degli acquirenti e sul mercato dell’auto.

Il rischio è quello di mettere in panne il sistema dell’automotive italiano. Lo sottolinea sempre Federauto. affatto soddisfatta della manovra. “Siamo delusi ed amareggiati che le nostre interpellanze e gli inviti al mondo politico siano caduti nel vuoto – sottolinea il Presidente Bernacchi – E’ da un anno e mezzo che denunciamo la drammatica crisi in cui versa il nostro settore che, devo ricordarlo ancora una volta, pesa il 12% del PIL e impiega 400.000 persone, che diventano 800.000 con l’indotto diretto. In questo momento storico non ci aspettavamo degli incentivi – anche se siamo in grado di dimostrare che si autofinanzierebbero e impatterebbero positivamente su occupazione, salute pubblica, viabilità e sicurezza – ma neanche che venissero inseriti dei disincentivi!”.

Dopo la denuncia, la proposta: “Il nostro è un invito a correre ai ripari, a parlare insieme, a rivedere le cose per rimodulare, cancellare e sostituire con altro questi interventi – conclude Bernacchi – A disporre di sopprimere, ad esempio, il doppio costo di Motorizzazione e PRA. A nostro avviso il Paese può farcela ma c’è bisogno di rigore, riforme, equità, ma anche di rilanciare lo Sviluppo del commercio e delle industrie. E queste cose, se volesse, potrebbe farle anche l’attuale Governo. Poiché si parla di rapporto deficit/PIL, oltre a contenere il deficit, bisogna sostenere e incentivare la crescita del PIL. E gli autoveicoli, in Italia, da soli, pesano il 12% di questo fondamentale indicatore. Chi non vuole ancora rendersene conto e perché?”.

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