Yahoo vs Mediaset: 250 euro per ogni video non rimosso

La diatriba tra Mediaset e i motori di ricerca ora si arricchisce di un precedente storico: Yahoo è stato giudicato colpevole di pirateria a seguito dell’accertamento da parte di Mediaset di diversi video riguardanti la programmazione delle tre emittenti televisive Rete 4, Canale 5 e Italia 1.

La sentenza ha il suo valore storico, perchè questo indica che i motori di ricerca sono colpevoli di pirateria nel caso in cui vengano indicizzati contenuti protetti da copyright. Nell’arco di questi due anni (la battaglia legale tra il motore di ricerca asiatico e il gruppo Mediaset è iniziata nel 2009) sono stati accertati circa 218 video per diverse ore di programmazione.

Questa decisione fa discutere, perchè, a questo punto potrebbe essere giudicato illegale anche colui che registra una trasmissione video su videocassetta o DVD. Fatto sta, che in Italia, Mediaset ha già vinto diverse battaglie legali: oltre alla vittoria nella causa contro Yahoo, il gruppo Mediaset ha vinto la causa contro Youtube, responsabile di aver pubblicato i video relativi al Grande Fratello e anche contro Libero.it.

In Spagna, invece una società che fa parte del gruppo Mediaset (una certe Telecinco) non ha vinto la causa contro Google. È una vittoria quella ottenuta da Mediaset? Possibile che postare un video di una trasmissione televisiva (non un film che deve ancora uscire al cinema) possa essere considerato un reato? Possibile, poi che un motore di ricerca possa essere accusato di pirateria, solo perchè indicizza automaticamente dei contenuti protetti?

A quanto pare è possibile, visto che Yahoo dovrà pagare ben 250 euro per ogni video che non verrà subito rimosso. La sanzione aumenterà in caso di tempi prolungati per portare a termine la rimozione dei contenuti “caldi”.

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