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USA, primarie GOP ruotano solo su Perry e Romney

Published by
Giuseppe Timpone

L’ultimo dibattito a Tampa tra gli otto sfidanti Repubblicani alle primarie per la nomination per le presidenziali 2012 è stata l’occasione per confermare quanto i sondaggi e lo stesso primo incontro alla Reagan Library in California avevano affermato: alla gara per la nomination corrono di fatto solo il governatore texano Rick Perry e l’ex governatore del Massachussets Mitt Romney. I restanti sei sfidanti sono oramai solo un contorno, con qualche spunto apprezzabile per i media solo nel caso di Michele Bachmann, unica donna in corsa.E gli umori della base, infatti, sembrano ruotare tutti intorno a questi due personaggi, che hanno caratteristiche personali e politiche contrapposte, che potrebbero soccorrersi a vicenda, quando giungerà il tempo della corsa effettiva per la Casa Bianca contro Barack Obama.

Moderato, calcolatore, razionale, amato dai piani alti del Partito Repubblicano, con un occhio al sociale: questo è il profilo di Mitt Romney. Ma quando si passa a valutare Rick Perry, gli aggettivi si capovolgono: impulsivo, passionale, politicamente scorretto, amato dalla base e guardato con sospetto dall’estabilishment, religioso, liberista fino al midollo, raggiante.

E’ il candidato ideale per i media, dato che ogni sua parola sembra essere frutto più del cuore che della mente. E se qualcuno vede in ciò un handicap, l’elettorato la pensa diversamente. In fin dei conti, come non ricordare il profilo “anomalo” del più amato dei presidenti dall’ultimo dopoguerra, oggi ampiamente stimato anche tra i Democratici, Ronald Reagan? Era un ex attore di film western di serie B, un irrequieto, che già aveva corso alle primarie del 1976 senza successo. Ma se gli stessi vertici Repubblicani lo vedevano più come un candidato ingestibile, finì per essere il padre nobile, indiscusso e mai troppo rimpianto della destra, che oggi lo venera come avesse una natura divina. Certo, è molto presto per dire che Perry sia fatto della stessa pasta di Ronnie, ma se egli dovesse vincere la sfida delle primarie, il possibile ticket con Mitt Romney gli garantirebbe l’appoggio convinto anche della parte dell’elettorato più razionale e centrista, utile per aspirare seriamente alla vittoria contro Obama.

A tal proposito, basta sottolineare che queste primarie sono state considerate soporifere e poco interessanti fino a un mese fa, quando a scendere in campo non vi fu proprio Rick Perry, il cowboy!

 

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Giuseppe Timpone