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Scandalo per niente su amicizia tra bomber Miccoli e figlio di un boss

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Giuseppe Timpone

La Dia di Palermo ha raccolto alcune informazioni riguardanti i presunti “strani” rapporti tra il calciatore del Palermo, Fabrizio Miccoli, e il figlio di un boss palermitano, Antonino Lauricella, tale Mauro. Secondo la Dia, tra Miccoli e Mauro Lauricella ci sarebbero diverse foto e pure qualche video che testimonierebbero contatti costanti e rapporti frequenti tra i due. Il dubbio insinuato, ma non ammesso, riguarda la consapevolezza del calciatore sulla realtà familiare dell’amico. Il padre di Mauro, infatti, è stato arrestato quattro giorni fa, mentre camminava in centro di città, vestito in modo appariscente. Chiamato “Scintilluni”, è considerato l’ultimo tra i boss palermitani e avrebbe fatto capo alla riscossione del pizzo in città.

Il problema, secondo la Dia, è che difficilmente Miccoli non avrebbe saputo di tali “chiacchiere” sul padre di Mauro, latitante fino all’inizio della settimana. I due ragazzi sarebbero stati visti in più occasioni in giro per la città, tra i locali, persino alla stadio Barbera.

Si direbbe, tanto rumore per nulla. Mauro Lauricella, infatti, è incensurato e titolare di due rivendite di moto. Insomma, non ci sono elementi per affermare che sia coinvolto nelle attività del padre. E allora, se ciò è vero, per quale motivo dovrebbe essere impedito a un uomo libero, sia esso calciatore o un semplice manovale, di avere rapporti di amicizia con parenti di boss? Non sta scritto forse nella Costituzione italiana che la responsabilità penale è personale o vale forse in Italia una qualche legge tribale, per cui se un tuo parente prossimo ha commesso un reato, tutta la famiglia deve essere inserita in una sorta di lista nera? Il rapporto di amicizia tra i due ragazzi è stato ad oggi così alla luce del sole, che lo stesso Mauro ha sul suo profilo Facebook foto di lui con Miccoli, persino nella foto principale di pubblica visibilità. Raggiunto da alcuni giornalisti, ha dichiarato che Miccoli non avrebbe saputo della sua situazione familiare e che considera Fabrizio “un fratello”.

Non è un caso che la stessa Dia abbia diffuso una nota, in cui rimarca che non ci sarebbero al momento elementi per chiamare Fabrizio Miccoli, per sentirlo sui fatti che riguardano il boss di Palermo. Sempre stando alle parole di Mauro, la sua conoscenza con il calciatore rosanero sarebbe avvenuta in ambienti calcistici, dato che anch’egli gioca. Una frase su tutte campeggia sul suo profilo Facebook: “Ho un sogno, quello di diventare il calciatore più famoso al mondo”. O forse un figlio di un boss non può sognare?

 

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Giuseppe Timpone