Il Milan è una squadra abituata a certi palcoscenici, con la capacità di attendere, e di colpire al momento giusto. Ieri d’altronde, sono bastati due minuti complessivi di Milan, il primo minuto della partita e l’ultimo, per conquistare un pareggio al Camp Nou, dove pochissime squadre, chiedere a Mourinho, sono riuscite nell’impresa. E per riuscirci al Milan non è servito nemmeno il suo uomo-chiave, Zlatan Ibrahimovic, infortunato dell’ultimo minuto. Anzi, la sua assenza, forse, ha caricato ancor più di responsabilità i compagni, da Pato, autore di un gol straordinario, a Seedorf che queste partite le ha vissute ovunque e con le squadre più prestigiose del mondo.
Non recrimina, da vero signore qual è, Pep Guardiola, per questo pari che non racconta il dominio della sua squadra, ma rappresenta esclusivamente la grande voglia di portare a casa il risultato da parte dei rossoneri.
“Nel calcio non si finisce mai di migliorare. Siamo contenti per la prestazione che abbiamo fatto.”
Forse il pari toglie qualcosa al suo Barcellona, che per la seconda partita consecutiva, domina ma non chiude la partita, passa in vantaggio, ma viene riagguantato, così in Champion’s, e così anche nella Liga, dove sabato ha rimediato un pareggio che costringe i Blaugrana già sotto di due punti rispetto al Real Madrid di Mourinho.
“Dire che il pareggio è giusto o non è giusto non serve a niente, il risultato è quello che è. Il Milan è sempre una squadra fortissima, la mia ammirazione per un club del genere è immutata. Come allenatore del Barcellona sono contento della prestazione”.