Grecia, Germania non esclude default e Papandreou tassa le case

Lo scenario è cupissimo. Atene sta rischiando davvero seriamente di andare in bancarotta, da qui ai prossimi tre mesi. I mercati non credono alla possibilità che la Grecia possa far fronte ai propri debiti e lo spread tra i decennali ellenici e i Bund tedeschi è esploso oltre i 2000 punti base. Anche la Germania ammette di prepararsi al peggio, mettendo a punto due piani, sia nel caso che la Grecia fallisca, restando nell’Eurozona, sia che, invece, dopo il default torni al dracma.

Un’eventualità, tuttavia, che il cancelliere tedesco Angela Merkel respinge con forza, definendo il default greco un “effetto domino” su tutta l’area euro e invitando a fare qualsiasi cosa per evitare tale ipotesi.

Ma sul fronte delle cifre, le cose si starebbero mettendo di male in peggio. A causa della recessione, molto più dura del previsto (il pil è crollato del 7,3% nel secondo trimestre), già a fine agosto, il deficit accumulato era di 18,1 miliardi di euro, vicino alla soglia massima consentita e concordata con la troika (UE, BCE e FMI) di 19 miliardi per tutto il 2011.

Per questo motivo, il premier Papandreou ha introdotto d’urgenza e in fretta un’imposta sugli immobili, pari a 2 miliardi di euro (un punto del pil), prevista per almeno due anni, al fine di recuperare gettito e presentarsi alla fine dell’anno con i conti più o meno in linea con gli accordi.

Il pericolo concretissimo, dicono dal Fondo Monetario, è che la Grecia riesca sì a ricevere la tranche di aiuti a fine mese, già prevista nel maggio del 2010, ma a dicembre, se i conti non fossero come previsto, non ci sarebbero di certo altri aiuti per Atene e a quel punto la bancarotta sarebbe inevitabile.

 

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