Il dato è positivo e suggerisce un cambiamento epocale nel modo di effettuare i propri consumi in Italia. Parliamo degli acquisti online, analizzati dall’ “E-Commerce Consumer Behaviour Report 2011”, che ha sondato le abitudini di consumo di 62 mila utenti di internet. Il fatto positivo è che è aumentata tra gli internauti la quota di coloro che nell’ultimo anno hanno effettuato almeno un acquisto online. Erano l’87% nel 2010, sono il 90% nel 2011. Resta di solo il 10% la fetta degli “irraggiungibili”, ossia di quanti ancora preferiscono acquistare in modo tradizionale.
Interessante, poi, notare come un pò tutte le fasce di età sono coinvolte dal nuovo cambiamento di mentalità nei consumi. Se il 28% degli acquirenti online ha tra i 30 e i 39 anni, il 29% ha tra i 40 e i 49 anni e un ottimo 30% è over 50.
Cresce, inoltre, del 10% la percentuale di coloro che hanno acquistato nell’anno almeno 20 prodotti e il 23% di questi lo hanno fatto per la prima volta. Questi dati suggeriscono un fatto molto importante: cresce la capacità degli offerenti online di trovare nuova clientela ad alto potenziale.
L’87% degli acquisti online avviene da casa, mentre solo il 3% da smartphone o tablet. E ancora, se è importante il prezzo, gli italiani scelgono il sito da cui comprare anche sulla base della possibilità di restituire la merce, della garanzia, dell’affidabilità, mentre sono da noi poco importanti i social network nel determinare le scelte di consumo. Preferiamo, infatti, scegliere attraverso motori di ricerca e tramite comparatori di prezzi.
Questi dati sono di estrema importanza, perchè riguardano sempre più settori tradizionali, come gli alimentari. Un avviso al mondo del commercio, che ragiona ancora spesso con logiche lontane dalla realtà quotidiana, seguendo un modello di commercializzazione ormai obsoleto, salvo poi verificarne l’inefficacia, specie dopo i flop delle stagioni dei saldi, siano essi invernali o estivi. E’ tempo di liberalizzare il settore.