Dopo lo sciopero generale della Cgil, contro le manovre finanziarie del Governo di centrodestra, bollate come inique e depressive, anche la Cisl sembra aver rotto gli indugi; la Segreteria del Sindacato, infatti, ha reso noto mercoledì scorso, 7 settembre del 2011, che le mobilitazioni in tutto il Paese proseguiranno. Di sicuro non sono piaciuti gli ultimi correttivi alla manovra bis 2011 prima che questa approdasse in Parlamento. Si è infatti intervenuto sulle pensioni, ed in particolare sull’età pensionabile della donne nel privato, ma è stata anche aumentata l’imposta sul valore aggiunto (Iva), dal 20% al 21%, senza una contemporanea riforma del fisco; inoltre è ricomparso il contributo di solidarietà, con applicazione sui redditi sopra la soglia dei 300 mila euro.
Proprio la Cisl, tra l’altro, oltre a chiedere a gran voce provvedimenti a sostegno della crescita e dell’occupazione, caldeggia una pronta discussione ed approvazione della riforma fiscale al fine di stabilire nel nostro Paese più equità nel prelievo delle tasse. “Le decisioni del Governo sono contrarie ai principi di equità sociale“, sostiene la Segreteria Cisl che, inoltre, al pari della Cgil chiede di introdurre una tassazione sui grandi patrimoni, sia mobiliari, sia immobiliari al fine di reperire risorse tali da non andare a danneggiare i cittadini non garantendo l’accesso ai servizi essenziali.
Il Sindacato caldeggia anche una stretta antievasione, portando il limite oltre il quale imporre la tracciabilità dei pagamenti a 500 euro; una forte riduzione, quindi, rispetto ai livelli attuali, cui aggiungere l’introduzione di meccanismi di deduzione fiscale delle spese sostenute dalle famiglie.