Nel giorno della fiducia al Senato Berlusconi non è presente in aula e non sarà presente nemmeno nei prossimi giorni alla Camera. Il Premier è ormai preso dai suoi guai giudiziari: le conversazioni piccanti con Trantini pubblicate dalla stampa, i prestiti a Lele Mora. L’indagine sul caso Tarantini è ancora aperta: ora i giudici cercheranno di verificare se il Premier è stato veramente ricattato. Perciò, i pm napoletani hanno deciso di interrogare il capo del governo come parte lesa il prossimo martedì. Berlusconi sa che sarà un interrogatorio insidioso e perciò, rinchiuso dentro Palazzo Grazioli, si prepara.
Durante questi giorni in cui infuria il malcontento dei lavoratori, in cui in televisioni si vedono fior fior di economisti bocciare la recente manovra economica, Berlusconi non appare in pubblico, non parla dell’attualità del Paese, ma solo della sua attualità, quella personale. Torna a parlare dei giudici, con parole dure: «Vogliono uccidermi per le mie scopate. Vogliono delegittimare il governo, la mia persona in un momento così delicato per il Paese. È una vergogna pubblicare sui giornali conversazioni private. E nella maggioranza chi vuole fare altro ci metta la faccia, se ha il coraggio…».
Intanto la maggioranza trema perchè potrebbero venir fuori nuove intercettazioni scottanti del Premier che farebbero inevitabilmente crollare il castello del centro-destra, che già scricchiola da un po’. Inoltre il 13 di Settembre si voterà in Giunta per il destino di Marco Milanese, ex collaboratore di Tremonti, che probabilmente finirà in carcere. Pessima notizia anche questa per il governo, che dovrà fare i conti con un suo ex membro mandato dietro le sbarre.
Oltre a tutto ciò, la manovra economica partorita con fatica dovrà dare prova da subito di essere efficace, evitando il crollo di Piazza Affari, convincendo gli investitori, dissuadendo le agenzie di rating dal dare giudizi negativi sull’Italia, evitando la speculazione e colmando lo spread tra i Btp italiani ed i Bund tedeschi. Insomma, tutt’altro che un’impresa facile.
Berlusconi potrebbe trovarsi con l’acqua alla gola e con lui tutta la maggioranza. Questa volta però, inneggiare alle elezioni anticipate non farà buon gioco al Premier, visto che, secondo i sondaggi, il centro-destra ha perso ben 12 punti rispetto al 2008. Un vero crollo del consenso che lascia allo scoperto il governo, mentre la “tempesta perfetta” è ormai in arrivo.