Continuano ad arrivare buone notizie dall’asta per l’assegnazione delle frequenze analogiche, lasciate libere con il passaggio al digitale terrestre. Dopo la consegna delle buste con le offerte di oltre una settimana fa, da parte degli operatori interessati, è partita una gara con rilanci minimi del 3% sul prezzo già indicato in busta, nonchè anche su quello offerto dagli operatori concorrenti.
All’inizio della gara, gli introiti certi per lo stato erano stati di 2,3 miliardi, poco sotto all’obiettivo minimo del governo di 2,4 miliardi di euro. Le frequenze da assegnare sono suddivise in blocchi e riguardano le 800 Mhz, 1800 Mhz, 2000 Mhz e 2600 Mhz.
Gli operatori interessati sono Tim, Vodafone, Wind e H3G. Le maggiori offerte si sono concentrate sui blocchi per l’assegnazione delle frequenze 800 e 2600 Mhz.
Le sedici tornate di rilanci hanno fino ad oggi fruttato maggiori introiti per lo stato per circa 720 milioni di euro, portando al momento le entrate certe dell’asta a 3,02 miliardi di euro. Soltanto nella giornata di ieri sono avvenuti rilanci per 46,840 milioni di euro. In particolare, Tim ha fino adesso fatto offerte per 1,113 miliardi di euro. H3G ha offerto già 551 milioni, Vodafone circa 473 milioni di euro e Wind per ben 885 milioni.
L’asta sarà considerata conclusa, quando non ci saranno più rilanci per tre tornate consecutive sui sei blocchi per le frequenze 800 Mhz e per cinque tornate sui 18 blocchi rimanenti.
Ad oggi, dunque, lo stato è già in grado di iscrivere a bilancio (sul 2011) maggiori entrate per oltre 600 milioni di euro, ma si attendono ancora altri rilanci, con una tornata prevista per questa stessa mattinata. Una buona novella per i nostri conti pubblici.