Molto importante è la giornata di oggi per il nostro Paese. Nel pomeriggio infatti l’ultima versione della Manovra Fiscale, dopo l’ennesima raffica di modifiche, arriverà in Senato, ma questo accadrà dopo che in tutta Italia, in 100 piazze, un messaggio chiaro di lavoratori, studenti e precari è stato lanciato: “La Manovra Fiscale va modificata e la normativa sui licenziamenti stralciata!“.
Al di là dei dati diversissimi a seconda delle fonti dai quali provengono, l’adesione allo sciopero sembra abbastanza buona: considerando il sacrificio richiesto ai lavoratori che hanno perso la retribuzione odierna e la non adesione di Cisl e Uil (anche se alcune delegazioni hanno partecipato alla faccia della decisione dei loro segretari), le piazze di tutte le città italiane risultavano questa mattina affollate. Le città più grandi sono visibilmente paralizzate dallo stop dei mezzi pubblici.
Partito Democratico, Italia dei Valori, Sinistra di Vendola e Verdi, tutti compatti al fianco della Cgil a chiedere l’immediato stralcio dell’articolo 8 della manovra, che derogherebbe i contratti collettivi nazionali, rendendo più facile licenziare. Ma Sacconi (che la Camusso definisce “il peggior Ministro della storia della Repubblica, se non cancella quell’articolo”) replica: “L’articolo 8 non si tocca, è stato richiesto dalla Banca Centrale Europea, accettato dalla Maggioranza, dal Terzo Polo e dalle Parti Sociali”. Certo ci viene da chiederci quale siano le Parti Sociali a cui il Ministro fa riferimento, se il sindacato maggioritario del Paese (la Cgil) lo rifuta, i Sindacati di Base idem, Cisl e Uil l’accettano ma lo trovano inopportuno ed inapplicabile, e tra i lavoratori, sia di Destra che di Sinistra, tutti lo considerando un attacco brutale.
Non sono mancati poi riferimenti a come la manovra protegga i più ricchi e gli evasori, a danno della povera gente (un esempio su tutti: i giocatori miliardari non pagheranno il contributo di solidarietà, gli statali si!). Preoccupazione anche per i tagli agli Enti Locali, che metteranno a rischio molti servizi.
Le sensazioni in Parlamento non sono buone. Certo che, se passasse soprattutto la nuova normativa sul lavoro (che liberalizzerebbe le scelte in tema di assunzioni, orari di lavoro, licenziamenti, cambio di mansioni ecc. ecc.), davvero si stralcerebbero tutti i contratti collettivi nazionali, frutto di decenni di conquiste sociali per tutti i lavoratori italiani, anche se la Cgil come extrema ratio promette ricorsi alla Corte Costituzionale e vertenze con le aziende.
Anche i Sindacati di Base, seppur in cortei diversi, hanno scioperato e manifestato in molte città italiane; stessa cosa fatta da organizzazione più estremiste che hanno lanciato uova contro sedi di Istituti Bancari e bruciato bandiere di Cisl e Uil.