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Cisl e Uil: “Nulla di scandaloso nella decisione di derogare i contratti collettivi nazionali”

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Giancarlo Sali

Una reazione che fosse finalmente ferma e forte per difendere quello che è il nucleo del loro mestiere, cioè la difesa dei diritti dei lavoratori, non è arrivata: Cisl e Uil non bocciano la deroga ai contratti collettivi nazionali.
Alla fine la cosa più triste di questa Manovra Fiscale sembra essere la creazione di divisioni e odio tra le tre sigle sindacali principali (Cgil da una parte e Cisl e Uil dall’altra), che continuano scambiarsi lezioni ed accuse reciproche, ma anche tra i lavoratori.

Girando per le aziende infatti da alcune settimane cominciamo ad assistere a discussioni spiacevoli tra colleghi, che iniziano sempre più a chiudersi in un egoismo che miri a salvaguardare il proprio “orticello”. “Finalmente cacceranno il collega che non fa un cavolo dalla mattina alla sera”, “Io andrò a scioperare per te, perché io faccio il mio dovere e con qualunque legge a nessun datore di lavoro verrebbe in mente di licenziarmi”, queste solo alcune delle frasi più ricorrenti negli uffici e fabbriche italiane.

Triste davvero una situazione del genere e triste anche Bonanni che dichiara: “Tremonti ci ha visto giusto, lo stimo tantissimo”, “Troppi allarmismi inutili. L’articolo 8 non rende i licenziamenti più facili, al massimo li utilizzeremo in situazioni di grossa crisi per salvaguardare le aziende: meglio la minestra, che saltare dalla finestra”.

A Cisl e Uil io rispondo che non si salvaguarda nulla togliendo diritti alle persone, mandando a casa i lavoratori e lasciando a quelli impiegati un fondo d’insicurezza cronica che guasterà, specie nelle persone maggiormente sensibili,  i propri progetti, i propri sogni e la propria umanità; non s’incentivano le assunzioni rendendo facili i licenziamenti e non si rilancia l’economia con un livellamento verso il basso di tutti lavoratori: ieri tutti fissi, oggi un po’ fissi ed un po’ precari, domani tutti precari.

Cari Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti, perfino Alemanno e la Polverini si dicono preoccupati per  queste decisioni e la vostra base comincia a vacillare di fronte al vostro continuo piegarvi alla volontà di un Governo che, se si votasse domani, non riceverebbe neanche la metà dei voti ricevuti oltre tre anni fa. A tal proposito anche Fim Cisl e Uilm (i corrispettivi di Cisl e Uil nel settore dei metalmeccanici), infatti, dichiarano apertamente la loro ferma contrarietà e chiedono che l’articolo 8 (quello appunto sulla deroga ai contratti collettivi nazionali) venga stralciato prima della sua discussione in Aula!!

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Giancarlo Sali