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Manovra Fiscale: clamoroso, il Governo conferma i licenziamenti facili

Published by
Giancarlo Sali

Quella che sembrava soltanto la manovra fiscale frutto del caldo italiano di agosto (Tremonti stesso dichiarava: “In una Manovra fatta in 4 giorni può succedere di sbagliare”), viene invece confermato un principio che contiene al suo interno un aspetto assolutamente criminoso: l’art 8 del decreto viene addirittura rafforzato, si esplica chiaramente che i contratti aziendali possono derogare ogni singolo aspetto dei contratti collettivi nazionali e quindi, sulla carta, anche ammettere licenziamenti facili, senza più alcun bisogno di giusta causa. Per fare ciò non sarà richiesto alcun referendum tra i lavoratori, come successe alla Fiat, dove però i dipendenti furono in un certo senso ricattati e costretti a votare “Si” (“Altrimenti chiudiamo tutto e riapriamo all’estero dove il costo del lavoro è molto più basso”).

Permettere quel precedente è stata la rovina dei nostri lavoratori, ma ora tale articolo peggiora addirittura la situazione in un contesto di manovra fiscale, dove tra l’altro un provvedimento del genere non possiede nessun collegamento logico con il resto del testo.

Reazione durissime arrivano da Italia dei Valori, Partito Democratico e Cgil per il principio che, se diventerà davvero legge, darà un calcio nel sedere a tutti i diritti dei lavoratori conquistati negli ultimi 60 anni. Si aspettano le reazioni ora anche di Cisl e Uil poichè neanche il loro suggerimento di inserire nella norma il fatto che solo rappresentanze dei sindacati confederali possano approvare i singoli contratti aziendali è stato totalmente recepito: qualunque sindacato territoriale e Rsu aziendale che goda di una certa rappresentatività potrà approvare i licenziamenti facili all’interno di un’azienda (che poi quale criterio adottare per definire un sindacato come oggettivamente rappresentativo all’interno di una società??).

Una norma che invece di rendere più facili le assunzioni, come afferma delirante il Ministro Sacconi, renderà facili soltanto i licenziamenti, toglierà stabilità a tutti i lavoratori della nostra Penisola, che potranno essere ricattati dalle aziende, soprattutto nei momenti di difficoltà come questo. Tali insicurezze potrebbero inferire un altro colpo mortale alla nostra economia ed ai consumi, che già risultano ai minimi storici (addirittura di sotto di quelli registrati nell’anno 2000)!
Insomma le operazioni politiche di questa prima domenica di Settembre forniscono un assist clamoroso allo sciopero generale di dopodomani, proclamato dalla Cgil, dove persone di Destra e di Sinistra, senza distinzioni di sorta, non andranno a lavorare per testimoniare come mai nella storia italiana si era vista una tale mossa padronale contro i lavoratori: VERGOGNA!!!!

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Giancarlo Sali