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Manovra finanziaria 2011: tredicesime e feste salve, ma non basta

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Filadelfo Scamporrino

Le tredicesime dei lavoratori delle Amministrazioni Pubbliche, unitamente alle Feste nazionali come quella del 25 aprile e del 1 maggio sono salve, il che significa che non saranno accorpate e sostanzialmente snaturate della loro importanza. Questo è quanto emerso dall’ultimissima versione della manovra finanziaria 2011, la manovra bis per l’esattezza, che salvo colpi di scena dalla prossima settimana sarà discussa in Aula dopo vere e proprie maratone in Commissione per stringere i tempi.

La decisione di non sopprimere le Festività nazionali è stata ben accolta dalla Cgil, che comunque mantiene nel complesso sulla manovra bis un atteggiamento critico e negativo al punto che, lo ricordiamo, per martedì prossimo, 6 settembre 2011, è stato proclamato uno sciopero generale nazionale dei lavoratori avente una durata di otto ore.

Per quanto riguarda le tredicesime, è stata eliminata la norma che avrebbe portato ad un decurtazione a carico dei dipendenti nel caso in cui l’Amministrazione Pubblica fosse inefficiente dal lato della razionalizzazione e del contenimento dei costi. A pagare saranno nel caso i dirigenti e non più i dipendenti su cui chiaramente non ricade la stessa responsabilità di gestione. Nonostante queste due buone notizie, la CGIL rimarca comunque il carattere ingiusto e depressivo di una manovra bis 2011 che in Aula potrebbe ancora conoscere nuove modifiche sostanziali e, quindi, nuovi possibili colpi di scena che, in ogni caso, lasceranno dietro parecchio scontento.

Resta da vedere inoltre come voteranno la manovra le opposizioni al Governo di centrodestra, ovverosia se ci sarà un voto contrario a prescindere, oppure un’astensione sulla base di una situazione che, oramai non lo nasconde più nessuno, è di vera e propria emergenza.

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Filadelfo Scamporrino