Manovra, il monito di Napolitano: approvazione in tempi rapidi

Approvare la manovra in tempi rapidi, senza aspettare la scadenza dei 60 giorni del decreto: è il monito che lancia il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. In occasione di un intervento video al forum Ambrosetti di Cernobbio, il Capo dello Stato non ha lesinato stoccate al governo e in generale alla classe politica che ha guidato l’Italia nell’ultimo decennio. Parlando della manovra, in questi giorni è al vaglio del Senato, Napolitano ha invitato i partiti a un’approvazione in tempi rapidi anche prima della scadenza naturale del decreto emanato ad agosto, convinto che maggioranza e opposizione si impegneranno comunemente per raggiungere questo obiettivo.

Il presidente però ha anche rimarcato gli errori commessi dall’entrata in vigore dell’euro, errori che hanno portato alla situazione attuale e che vanno corretti: “Abbiamo fatto una scelta coraggiosa a rinunciare alla nostra autorità monetari e ad entrare nell’euro ma altre scelte sono mancate”. Napolitano parla della poca crescita che si è avuta  negli ultimi 10 anni,  una crescita che è “rallentata fino a ristagnare e che è stata inferiore al pure non elevato tasso medio europeo” e sulla quale ha pesato il ritardo nell’affrontare e sciogliere il vincolo dell’indebitamento pubblico. Ora però avverte il presidente della Repubblica c’è la necessità di agire con “chiarezza e certezza d’intenti e risultati”, mettendo da parte le divisioni  dovute a calcoli di partito per evitare che si cada di nuovo “in situazioni in cui il nostro Paese vede riemergere e pesare su di sé antiche diffidenze”.

Il primo passo da compiere, e su questo sono d’accordo sia maggioranza che opposizione, è il pareggio di bilancio: “Sono convinto – afferma Napolitano quasi in risposta alle sollecitazioni del presidente della Banca centrale europea, Jean-Claude Trichet – che sia essenziale che vengano confermati e tradotti in fatti concreti gli obiettivi del decreto di agosto che si riassumono nel raggiungimento del pareggio di bilancio già nel 2013. Lo ritengo essenziale e ho fiducia che a ciò si attengano tutti. In questo momento nessuno, neanche nell’opposizione, mette in dubbio che si debba raggiungere quell’obiettivo”.

Al termine dell’intervento, sollecitato da alcune domande, il Presidente della Repubblica allontana la possibilità di un governo tecnico: “Fino a quando c’è un governo che ha la fiducia del parlamento non posso sovrappormi non solo di fatto, ma neanche con l’idea di un governo diverso.

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