Se ne parlava già da molto tempo ormai, ma uno studio piuttosto recente ha dato maggiore enfasi all’utilizzo del fiuto dei cani per la diagnosi tumorali. Lo studio è stato condotto in Germania, dai ricercatori dell’ospedale Schillerhoehe che hanno potuto dimostrare la capacità di alcuni cani addestrati nell’individuazione di tumori in pazienti malati. La percentuale di riuscita è stata piuttosto alta, considerando che i cani hanno fiutato un tumore in 7 casi su 10.
Per lo studio sono stati chiamati circa 220 volontari, tra cui persone sane e persone malate. L’obiettivo principale dei ricercatori era incentrato sullo studio delle capacità che questi cani hanno nel diagnosticare il tumore ai polmoni. A tal proposito tra i volontari erano state incluse anche persone affette da tale tumore in vari stadi e pazienti affetti da bronco pneumopatia cronica ostruttiva, oltre che persone sane fumatrici e non. Tutti i volontari dovevano impregnare con il loro fiato dei piccoli pezzi di cotone che sarebbero stati riposti in un contenitore di vetro. Ai cani era affidato il compito di annusare tali contenitori aperti al momento opportuno dai ricercatori e dare il responso: sdraiandosi a terra avrebbero indicato che il paziente in esame era affetto da tumore. L’esperimento è riuscito con 71 casi di tumore diagnosticati su 100 totali e 372 pazienti riconosciuti come sani su un campione di 400.
Ma cosa riconoscono esattamente i cani nel fiato dei pazienti malati? Come spiega l’autore dell’articolo scientifico, Thorsten Walle, i cani sarebbero capaci di riconoscere specifici elementi chimici presenti nell’alito dei pazienti malati che l’olfatto umano non è in grado di distinguere.
In realtà addestrare un gran numero di cani a questo scopo potrebbe richiedere molto tempo e fatica, per questo i ricercatori stanno studiando “cosa” riescono ad avvertire questi cani con il loro fiuto per poter costruire una sorta di “naso artificiale” che possa sostituire i cani per le diagnosi di tumore ai polmoni, oltre che di altri tipi di tumore.