Le sedi distaccate dei ministeri a Monza, meglio conosciute come i “ministeri padani“, dovevano essere già aperte ed invece sono ancora in ferie, o meglio non sono ancora entrate in funzione. La cattiva sorpresa attende una cinquantina di commercianti veneti, una rappresentanza dell’Ascom di Padova. Meno male che almeno un paio di delegati del ministro per la Semplificazione, Roberto Calderoli, sono stati incaricati di riceverli per farci almeno una chiacchierata. L’apertura ufficiale era in realtà prevista per il primo di Settembre, ma a quanto pare, anche questa sarebbe stata una montatura giornalistica.
Secondo l’agenzia Ansa, infatti, Maurizio Bosatra, capo di gabinetto di Calderoli, si è detto assai stupito di tutto il trambusto inscenato di fronte alle sedi distaccate: “Avete scritto voi che avremmo aperto gli uffici il primo di settembre, noi non abbiamo fornito una data precisa” ha dichiarato alla stampa. Ed eccole quindi ad una “falsa partenza” le tanto discusse sedi del ministero del Tesoro, di quello per la Semplificazione e di quello per le Riforme e Turismo, al piano terra di una delle palazzine della Villa Reale. Eppure molti insistono che la data era quella, così avevano inteso evidentemente anche i commercianti veneti che si sono sobbarcati 500km di viaggio andata e ritorno, entusiasti di poter evitare di andare direttamente a Roma per le loro richieste e rimostranze. Arrivano col pullman in mattinata, giungono da Padova ed inscenano una piccola manifestazione, accolti da giornalisti e fotografi. Espongono uno striscione con la scritta “Indignados” e “Anche le formiche si incazzano“, marciano per tutta Villa Reale fino agli uffici.
Ma se i ministeri non funzionano, già invece è pronta la polizia (chi l’ha avvisata?) che li blocca e tratta per far passare solo una delegazione. Qualcuno rumoreggia ma Fernando Zilio, presidente Ascom Padova, richiama i suoi colleghi all’ordine, e spiega: “Hanno già provato a fermarci ieri, dal ministero della Semplificazione ci hanno chiamato ben 3 volte chiedendoci di non venire a Monza, di aspettare ancora qualche giorno“. Ed è proprio Zilio infine a guidare la delegazione e giungere al colloquio con Bosatra e Fabrizio Carcano, addetto stampa di Calderoli, colloquio di un’oretta che culminerà con una breve telefonata al ministro in persona. All’uscita, cauti i commenti dei rappresentanti dell’Ascom. Zilio ha parole di stima verso Calderoli ma aggiunge: “Ci aspettavamo di trovare persone competenti, anche per il ministero dell’Economia e del Turismo, ma non c’é nessuno e siamo rimasti un po’ perplessi, oltre alla foto del presidente della Repubblica c’é quella di Bossi, un quadro di Pontida e una statuetta di Alberto da Giussano. In sedi di ministeri queste cose non dovrebbero starci”.
La giornata termina presto, i delegati del ministero salutano tutti ed avvisano che da lunedì prossimo si parte sul serio, mentre i commercianti prima di andarsene dal canto loro avvisano che torneranno “senza preavviso”. La partita vera, quindi, è rimandata alla prossima occasione.