Starebbe andando secondo le previsioni l’asta per l’assegnazione delle frequenze analogiche, che saranno del tutto rese libere entro la fine del 2012, grazie al passaggio integrale al digitale terrestre. Il ministero delle finanze aveva stimato un introito complessivo per 2,4 miliardi di euro, a bilancio sul 2011. Secondo quanto si legge nelle buste consegnate al tavolo del ministero entro le ore 12 di due giorni fa, le offerte delle compagnie interessate ammontano già a 2,3 miliardi di euro, appena sotto di cento milioni, rispetto all’obiettivo minimo del governo.
Ma a partire da domani, parte ufficialmente l’asta con i rilanci che gli operatori potranno indicare, per accaparrarsi parte dei lotti delle frequenze 4G, 800, 1800, 2000 e 2600 MHz.
E sempre secondo le previsioni, a partecipare alla gara sono state Telecom Italia (per Tim), Vodafone, Wind, H3G. Non ha partecipato Linkem, a causa di problemi finanziari e non si è presentata Poste Mobili, come in un primo momento si era detto.
I rilanci minimi sono del 3% sull’ultima offerta indicata. Sono possibili rilanci anche sui lotti non oggetto della propria offerta nella busta consegnata. Se vi sarà un’effettiva concorrenza tra gli operatori, si potrà agevolmente superare i 2,4 miliardi già indicati in manovra, quale target minimo. Nel caso in cui non dovessero esserci rilanci, con le cifre attuali sarebbero solo cento i milioni da reperire con tagli alle voci di spesa, già individuate da via XX Settembre, per il caso di non raggiungimento dell’incasso minimo.
La concessione dura fino al 31 dicembre 2029 e può essere rinnovata, ma non ceduta a terzi, se non dietro autorizzazione del ministero delle finanze.