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Caso Penati, ombre sulla giunta Pisapia

Published by
Giuseppe Timpone

Diventa incandescente il caso Filippo Penati, l’esponente del PD lombardo, che da oltre un mese si trova nell’occhio del ciclone per un presunto giro colossale di tangenti al partito e per un intreccio tra interessi finanziari e imprenditoriali da un lato e politici dall’altro. Già la scorsa settimana i Pm di Monza, che indagano su di lui e altri esponenti delle passate giunte di centro-sinistra a Sesto San Giovanni e alla Provincia di Milano, avevano sottolineato come la richiesta di arresto di Penati fosse una necessità dettata dal rischio di reiterazione del reato, che il comportamento dell’uomo lascia presagire, anche in considerazione delle recenti vittorie del centro-sinistra alle ultime amministrative.

Secondo i Pm, infatti, ci sarebbero ombre sulla neo-giunta di Giuliano Pisapia a Milano, che avendo all’interno di essa uomini vicini a Penati, servirebbe a fare da tramite tra gli affari della cerchia imprenditoriale attorno all’esponente del PD e alcuni obiettivi appetibili, come l’azienda dei trasporti milanese dell’Atm.

E adesso a Monza si è passati ai fatti, con la richiesta di ascoltare come persona informata dei fatti il giovane assessore del Comune di Milano con delega ai trasporti, Maran. Pare che l’uomo, che fu sponsorizzato proprio da Penati, sia stato oggetto di pressioni, per risolvere alcune questioni, in favore di Piero Di Caterina, imprenditore nel settore dei trasporti. Maran conferma di avere ricevuto pressioni, ma giura di averle respinte tutte. Al contrario, il sindaco Pisapia esclude che ci siano potute essere pressioni sulla sua giunta. In ogni caso, Maran smentisce di essere un “uomo di Penati”.

La situazione, tuttavia, è diventata davvero gigantesca, con l‘apertura di un’indagine a carico di un manager di Intesa per presunte tangenti nell’acquisto dell’area ex Falck, nell’Alto milanese, che poi è la stessa area su cui si concentrano le operazioni illecite della giunta Penati fino al 2004, come sindaco di Sesto.

Intanto Filippo Penati ha annunciato di essere disponibile a rinunciare alla prescrizione, ma annuncia che dimostrerà la sua estraneità ai fatti e riscatterà il suo onore. E’ la stessa richiesta che giungerà stasera dalla certamente infuocata riunione dei vertici provinciali milanesi del PD, con l’intero partito, anche a livello nazionale, imbarazzatissimo per quello che ormai viene definito “sistema Sesto”, che sta travolgendo la segreteria di Bersani.

 

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Giuseppe Timpone