Un altro brutto segnale dall’economia americana, che deriva proprio dal mercato del lavoro, monitorato con grande attenzione dalla politica e dagli stessi analisti, che in esso vi riflettono la debolezza o meno della congiuntura degli USA. Ma l’ultimo dato lascia tutti un po’ di sasso, perché comunica che nella settimana del 13 agosto, il numero dei nuovi sussidi di disoccupazione è aumentato di 417 mila unità, contro il dato preliminare di 408 mila sussidi. La media delle ultime quattro settimane, dunque, è di 407.500 nuovi sussidi a settimana, in rialzo di 4000 unità, rispetto al dato della scorsa settimana.
Complessivamente, i sussidi erogati nella settimana del 6 agosto ammontano a 3.641.000, in calo di circa 80 mila unità, rispetto al dato della settimana precedente, che si attestava a 3.721.000 unità.
E anche su base mensile si registra un decremento, dato che la media delle ultime quattro settimane scende da 3.720.000 sussidi continuativi a circa 3.701.000, in flessione di 19 mila unità.
Gli USA registrano tassi di disoccupazione molto alti, per la loro storia economica dal Secondo Dopoguerra ad oggi. Il numero dei disoccupati supera ancora la soglia del 9% e le previsioni della Federal Reserve parlano di un livello tra l’8 e il 9% fino a tutto il 2013. E pensare che queste stesse previsioni non positive sono il frutto di stime sulla crescita del pil più ottimistiche, rispetto all’andamento che l’economia americana sta mostrando in questi ultimi mesi, già previsto al ribasso per il 2012, quando si teme persino una possibile recessione.