Tempeste solari causano crollo mercati, parola di Fed

Avrete fatto senz’altro attenzione al fatto che in poche settimane abbiamo vissuto un’estate da incubo, caratterizzata non già dal clima di relax e leggero che si respira in genere nella stagione estiva, quanto più dal crollo dei mercati finanziari al succedersi di eventi negativi come i fatti di Londra, con l’esplosione delle gang di Tottenham, la strage in Norvegia, gli attacchi ai bond di Italia e Grecia, il default americano quasi sfiorato che ha però lo stesso dato vita al declassamento degli USA. Tanti, troppi gli episodi negativi per ritenere che sia solo coincidenza? Ebbene, oggi per gli amanti delle teorie alternative ci sono altre spiegazioni, che almeno una volta tanto hanno il pregio di non instillare dubbi dietrologici sugli eventi o ipotesi complottiste. Se già la storia della setta degli illuminati che guiderebbe il mondo in modo sotterraneo vi sembrava “border line”, la teoria che vi presentiamo, con tanto di documentazione scientifica è forse anche oltre la linea.

Secondo uno studio commissionato dalla Federal Reserve di Atlanta già nel 2003, in tempi non sospetti, le tempeste solari che ciclicamente si osservano avrebbero effetti sul comportamento umano in quanto, interferendo con il campo geo-magnetico della Terra, inciderebbero sull’umore dell’uomo, rendendolo ansioso, depresso, negativo, pessimista.

Pertanto, poiché gli investimenti azionari sono frutto del clima positivo o negativo che aleggia tra gli operatori, le tempeste solari sarebbero causa di crolli del mercato ogni qualvolta si registrano picchi di attività. E indovinate quando è avvenuto uno dei picchi massimi delle attività delle tempeste solari? Agli inizi di agosto, ossia in concomitanza con la crisi dei mercati finanziari e degli episodi di Norvegia e Londra. E non ci conforti sapere che abbiamo già alle spalle l’intensità massima dell’attività solare, perché gli esperti della National Oceanic and Athmospheric Administration hanno previsto un’intensificazione delle tempeste per il 2013, quando saranno raggiunti altri picchi.

Difficilmente i governi andranno avanti raccontando la storia delle macchie solari e delle tempeste che sono alla base del crollo dei mercati e degli attacchi ai bond governativi. Ma la ricerca, si sa, negli USA è cosa seria. Chi lo sa, se dopo aver trascinato l’intero pianeta nel suo sogno di andare alla Casa Bianca, Obama non sia costretto a cambiare slogan, prendendo spunto dall’impotenza di potere incidere sulle tempeste solari. Si ripresenterà con “No, we can’t”?

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