Google Plus: l’alternativa alla carta d’identità?

Il successo di Google Plus va avanti nonostante un sistema di accesso ad inviti e una mancata pubblicità del servizio, visto che si parla di questo nuovo social network solo all’interno di blog tecnologici. Comunque al di là delle scelte di marketing operate dalla società di Mountain View, un dettaglio che non sta convincendo alcuni utenti riguarda la privacy offerta da Google+.

Chiunque ha avuto la possibilità di operare un confronto tra Google Plus e Facebook, avrà notato che il social network di Google presta davvero molta attenzione alla privacy. In un recente articolo abbiamo parlato del fatto che il social network di Mark Zuckerberg si è adeguato alle novità operate da Google introducendo la possibilità di condividere alcuni contenuti solo con determinate persone.

Eppure, Google+ viene criticato in quanto non permette di usare uno pseudonimo, ma solo il nome reale. Una scelta che secondo molti, compromette la privacy di chi non vuole mettere il proprio nome in Rete. Ma secondo Eric Schmidt, Google+ è un servizio di identità, che dovrà permettere di avere una maggiore attenzione sulle attività degli utenti.

In pratica, l’utente che mette nome e cognome (e magari anche una foto personale) si sentirà più responsabilizzato e quindi dovrebbero esserci vantaggi notevoli per la sicurezza.

A questo punto, l’ipotesi del nickname sfuma e gli utenti che vogliono avvicinarsi a Google+ dovranno per forza inserire il proprio nome e cognome. Chi non volesse farlo, dovrà restare su Facebook, visto che la linea di Google in questo senso è molto dura!

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