Casa al Colosseo, Scajola indagato per finanziamento illecito

Per una casa acquistata “a sua insaputa” il conto da pagare per Claudio Scajola è davvero salato, di quelli che ti lasciano senza fiato: l’ex ministero dello sviluppo economico è stato, infatti, iscritto dagli inquirenti della Procura di Roma nel registro degli indagati con l’accusa che fa riferimento ad una violazione della legge sul finanziamento ai partiti politici. La vicenda fa riferimento all’acquisto da parte di Scajola dell’appartamento con vista sul Colosseo di via del Fagutale: secondo la ricostruzione fatta dagli inquirenti l’immobile è stato pagato in parte da Diego Anemone, imprenditore al centro dell’inchiesta sugli appalti del G8. Scajola ha commentato con serenità la notizia della sua iscrizione nel registro degli indagati: “La mia estraneità sarà presto chiarita. Apprende dalle agenzie che la Procura di Roma ha aperto un fascicolo per una vicenda sulla quale la Procura di Perugia ha indagato per oltre un anno e mezzo e alla fine non ha ritenuto di dovermi indagare. Resto in attesa, con la serenità e la riservatezza che hanno contraddistinto il mio comportamento fino a questo punto, che i magistrati romani facciano il loro dovere, convinto che sarà dimostrata la mia estraneità ai fatti”.

Le indagini, secondo alcune indiscrezioni, sono state portate avanti dal nucleo Ros dei Carabinieri e sono partite dagli atti trasferiti dalla Procura di Perugia, i cui magistrati si stanno occupando dell’inchiesta sulle Grandi Opere.

La vicenda è la stessa che ha costretto Scajola a rassegnare, per la seconda volta, le dimissioni da ministro (la prima fu per le dichiarazioni su Marco Biagi) dopo aver giustificato tutta la vicenda affermando di non essere mai stato a conoscenza che, oltre i circa 600mila euro versati da lui per l’immobile di Via del Fagutale, furono pagati altri 900mila euro da Diego Anemone. Quando a maggio arrivò la chiusura delle indagini della Procura umbra, Scajola mostrò tutta la sua soddisfazione parlando di dimostrazione “ufficiale” della sua estraneità ai fatti.

Una dichiarazione che oggi sembra quasi una beffa per l’ex ministro, che molto probabilmente, dopo la notizia di oggi, inizierà a controllare con maggior attenzione le case che gli vengono pagate “a sua insaputa”.

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