Italia maglia nera per l’occupazione giovanile

Riempiono le pagine dei giornali e i titoli dei telegiornali con le loro proteste, portandosi spesso dietro i giudizi poco lusinghieri dei politici di turno: da bamboccioni a nullafacenti, accusati da qualcuno perfino di essere la parte peggiore dell’Italia. Non si può certo dire che i giovani del nostro paese vivono un buon momento e a testimoniarlo ecco la lucida freddezza dei numeri: un’indagine condotta da Confartigianato lascia poco spazio ai dubbi parlando di un milione e duecentomila under 35 senza lavoro, record negativo in Europa.

Un dato che evidenzia tutta la drammaticità della crisi che vive l’Italia e che si abbatte in maniera consistente proprio sulla fascia d’età che arriva fino ai 35 anni, nel quale il tasso di disoccupazione a livello nazionale arriva al 15, 9%.

L’indagine condotta dalla federazione degli artigiani mostra anche come all’interno del paese la situazione sia molto diversa con il nord che si attesta a livelli europei e il sud invece che arranca spaventosamente: se, infatti, in Trentino il tasso di disoccupazione nella fascia di età che va tra i 15 e i 35 anni si attesta al 5,7%, in Sicilia la situazione è drammatica con ben il 28,1% di under 35 senza lavoro. Non va meglio nelle altre regioni del sud Italia con la Campania che ha il 27,6% di giovani disoccupati, seguita dalla Basilicata con il 26,7%, la Sardegna con il 25,2%, la Calabria con il 23,4% e la Puglia con il 23%.

Va ancora peggio per gli under 24 italiani: uno su tre non ha lavoro, una percentuale di disoccupazione che tocca il 29,6% più di otto punti percentuali in più della media europea. Eppure nonostante il desolante quadro dell’occupazione del nostro paese, andando avanti nella lettura dei dati dell’indagine di Confartigianato si nota come le iscrizioni agli istituti professionali siano in calo del 3% mentre i licei evidenziano un +3,4% e ciò nonostante le imprese italiane denuncino la difficoltà a reperire il 17,2 % della manodopera necessaria.

La crisi però non tocca solo i giovani: la situazione occupazionale è peggiorata anche per gli adulti con la percentuale di inattivi tra i 25 e i 54 anni che si attesta al 23,2% contro il 15,2% europeo con un aumento di 1,4% negli ultimi tre anni in controtendenza rispetto a quanto accada nel vecchio continente dove si è registrato un meno 0.2%.

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