Abruzzo, soldi sisma utilizzati per busto dello zio di Gianni Letta: è polemica

La critica è fin troppo facile, quasi da far dire che se la sono cercata: si possono utilizzare 20 mila euro del fondo per la ricostruzione dopo il Terremoto in Abruzzo per un busto dedicato alla zio di un sottosegretario?

La risposta è no, non si potrebbe, soprattutto se il personaggio a cui si vuole dedicare busto (e piazza) è stato un gerarca fascista e uno dei più rigidi attuatori delle leggi razziali emanate alla fine degli anni ’30.

E invece nell’Italia di oggi tutto questo (e ben altro ancora) è possibile: così ad Aielli, uno dei paesi colpiti dal terremoto del 2009, è stato eretto un busto in onore di Guido Letta, zio di Gianni (sottosegretario alla Presidenza del Consiglio), a cui è stata anche dedicata una piazza. Tutto ciò è stato fatto utilizzando i soldi stanziati dal governo per la ricostruzione dopo il terremoto: le polemiche sono sorte subito, tanto che il sindaco di Aiezze, Benedetto Di Censo, si è visto costretto a far svolgere l’inaugurazione in segreto per evitare le manifestazioni di protesta annunciate dai gruppi di opposizione e dell’Anpi (Associazione Nazionale Partigiani Italiani).

Proprio l’Anpi quando si è diffusa la notizia della volontà del Comune abruzzese di dedicare una piazza a Guido Letta ha pubblicato una nota in cui si leggeva che “non si può non ricordare che il prefetto Letta, nel 1939, fu tra i pià esigenti e rigori attuatori delle famigerate leggi razziali emanate dal fascismo e causa di deportazione e morte per migliaia di ebrei italiani”.

La difesa del Comune di Aielli è in una nota nella quale si ricorda che  Guido Letta “è un personaggio storico, in quanto ha ricoperto incarichi prestigiosi come prefetto di sedi importanti per diversi decenni”; lo stesso Letta è stato per il paese di “un instancabile benefattore per tutta la sua vita, in particolare dopo il terremoto del 1915, si è prodigato in prima persona e in modo determinante per la ricostruzione dei centri urbani del comune di Aielli, per la ricostruzione della gran parte degli edifici pubblici, della chiesa di San Giuseppe in Aielli Stazione, del sacrario monumentale ai caduti con annesso dopo lavoro, della casa dell’infanzia, della costruzione di un pastificio moderno per l’epoca nel quale hanno lavorato per molti anni oltre 70 persone, della realizzazione di un acquedotto che approvvigionava il territorio di Aielli Alto ed Aielli Stazione”.

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