Silent Hill è stato sempre sinonimo di Survival Horror nello stile più asciutto e crudo possibile. Purtroppo negli anni il titolo è andato un po a perdere la via maestra assumendo sempre di più sfumature action, soprattutto con l’ultimo Silent Hill Homecoming.
Preso atto di quello che il titolo ha significato per migliaia di fan in tutti questi anni, gli sviluppatori hanno deciso di tornare alle origini proponendo un gioco assolutamente devoto all’esplorazione e alla paura psicologica. A tal proposito le parole del design director di Silent Hill: Downpour, Brian Gomez: “Tratteremo le pistole come l’arma nel romanzo The Road di Cormac McCarthy. Ce ne sarà una soltanto, e provvista di tre proiettili. Come saprete usarli?”. Questo fa intendere come il player verrà messo in condizioni di non poter affrontare tutti i nemici e di dover spesso ricorrere alla fuga per salvare la pelle. La rarità di munizioni verrà accompagnata dalla possibilità di portare con se solo un’arma per volta e di usare armi di fortuna ricavate dall’ambiente di gioco.
Ulteriori passi fatti per ritornare a quei vecchi sapori dati dal primo Silent Hill, sono quelli incentrati sugli enigmi, la cui difficoltà verrà settata all’inizio dell’avventura per cui il player potrà decidere se calarsi completamente nel titolo proposto dagli sviluppatori o giocare un’avventura più soft e scorrevole.
Il protagonista di questo Silent Hill: Downpour è il galeotto Murphy Pendleton. Durante una piovosa notte il bus diretto verso il carcere su cui viaggiava Murphy finisce inspiegabilmente fuori strada scaraventando il nostro alter ego in una foresta nei dintorni di Silent Hill. Il passato tormenta il protagonista e la cittadina sul lago venuta direttamente dall’inferno renderà vivi tutti i suoi peggiori incubi. Per tutta la durata dell’arco narrativo visiteremo la parte sud-orientale della città, andando ad allargare la nostra conoscenza urbanistica della città che appare ora molto più grande di quello che poteva sembrare nei primi due capito della serie visto che saremo costretti a muoverci in metropolitana per raggiungere i vari luoghi.
