Casta senza freni, Speroni si vanta e in Sicilia si mangia a sbafo

Avete presente quando a ridosso della Rivoluzione francese del 1789, l’allora regina Maria Antonietta rispose “Mangino le brioches” a chi le fece notare che la gente aveva fame perchè non aveva il pane? Beh, ora si sa che quella fu una bufala storica, una montatura frutto della propaganda anti-monarchica, che però fu determinante nel costare la testa alla sovrana. Non è, invece, una bufala quella che vi stiamo per raccontare, anche perchè c’è la prova audio che non lascia, ahinoi, alcun dubbio. L’euro-parlamentare della Lega Nord, Francesco Speroni, intervistato dalla trasmissione La Zansara, su Radio 24, ha affermato di essere un baby-pensionato, essendo andato in pensione a 50 anni come tecnico di volo. Ha anche aggiunto di non vergognarsi di ciò.

Fin qui, solo un pizzico di politically incorrect, dato che è da settimane che si parla di tagli alla previdenza e ai baby pensionati. Ma è quando si toccano i privilegi della casta che Speroni dà il meglio di sè, sostenendo di guadagnare circa 7-8 mila euro al mese e di intascare una parte dei rimborsi.

Sì, abbiamo capito bene. Speroni si vanta di bluffare sui soldi degli italiani (gli stipendi dei parlamentari italiani a Bruxelles li paghiamo noi), di fare il furbo alla faccia del contribuente. Ma, a dispetto di chi pensa che la casta sia associata solo a Roma, c’è la prova che essa si trovi un pò ovunque, in lungo e in largo nello Stivale. Al Senato, pochi giorni fa, fece scandalo scoprire che un menu completo viene fatto pagare a prezzi irrisori a un senatore della Repubblica. Qualcuno ebbe il coraggio di affermare che non ci sarebbe niente di male, dato che anche nelle mense aziendali i lavoratori pagano prezzi simbolici. Certo, dimenticando che un lavoratore medio italiano non arriva a stipendi di 16-17 mila euro mensili + benefits.

A Palermo, i prezzi della mensa all’Assemblea Regionale Siciliana (ARS) sono ancora più stracciati. Con nove euro si ha diritto a un pasto completo di tutto rispetto: antipasto, spaghetti alle vongole, pesce fresco, contorno, macedonia e caffè. E alla faccia della politica dell’austerity, a Palazzo dei Normanni non solo si paga poco, ma a partire dal 2011 si paga ancora meno degli anni precedenti, per compensare qualche mini-taglio agli stipendi dei deputati siciliani.

 

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