I rapporti tra Israele e l’Egitto, all’indomani dell’uccisione di cinque poliziotti egiziani di frontiera ad opera delle forze israeliane, sono ai minimi da diversi decenni. E siamo solo all’inizio. E’ accaduto, infatti, che le forze di Tel Aviv, durante una ricognizione nel sud di Israele, alla ricerca di un gruppo di terroristi di Hamas, abbiano ucciso cinque poliziotti egiziani, che secondo le informazioni ufficiali israeliane sarebbero entrati nel deserto del Sinai, sconfinando. Ovviamente, gli spari sono stati involontari, ma è stato più che sufficiente per fare esplodere una tensione, che cova da diverso tempo tra la popolazione e che ora si esprime in modo più disinvolto, da quando a Il Cairo non c’è più Mubarak, che da trenta anni manteneva la pace con Israele e faceva da tramite tra l’Occidente e il Medio Oriente. Ma il vecchio raìs è stato deposto e il futuro in Egitto sembra tutt’altro che raggiante. Quando ci saranno nuove elezioni, avremo tutti modo di verificare quanto contino i Fratelli Mussulmani, qui. E allora avremmo realizzato che l’Egitto non è più nell’alveo delle potenze amiche dell’Occidente, avendo abbracciato tutt’altra causa. Non si esclude che lo sconfinamento dei poliziotti egiziani non sia stato un semplice errore, ma una provocazione che Il Cairo ha voluto lanciare a Israele, in modo tale da provocare la tensione e scaricare su Tel Aviv il malcontento popolare del dopo-Mubarak.
Nel breve termine, è ovvio che i due stati saranno costretti a ridimensionare l’accaduto, anche perchè lo stesso premier Benjamin Netanyahu ha espresso il suo rammarico al governo confinante. Ma è il medio e lungo termine che non lasciano granchè sperare sullo stato dei rapporti tra i due.
I Fratelli Mussulmani, una volta giunti al potere, faranno di tutto per sostenere le milizie palestinesi, in funzione anti-israeliana. Cavalcheranno l’odio contro gli ebrei, che qui in Egitto non è stato mai del tutto sopito, semmai non ha avuto sfogo nei 30 anni di Mubarak al potere.
Sempre di più, Il Cairo si allontanerà da Europa e USA e guarderà a capitali come Teheran e Damasco, come già sta facendo in questi mesi. Qualche settimana dopo il crollo del vecchio regime, la giunta militare subentrata al potere ha concesso a due navi iraniane l’autorizzazione a varcare lo stretto del Mar Rosso, cosa che non era mai accaduta da circa 130 anni. Un piccolo segnale di come l’Egitto possa aiutare Teheran a trovare uno sbocco nel Mediterraneo.