Salvatore Parolisi resta in carcere: lo ha deciso il Tribunale del Riesame dell’Aquila chiamato a giudicare la richiesta di scarcerazione presentata dagli avvocati del caporalmaggiore, accusato di aver ucciso la moglie Melania Rea, scomparsa lo scorso 18 aprile e trovata morta due giorni dopo nel Bosco di Ripe di Civitella del Tronto, colpita ad oltre trenta coltellate. Il tribunale, presieduto da Giuseppe Romano Gargarella ha confermato quindi l’ordinanza di custodia cautelare emessa lo scorso 2 agosto dal giudice per le indagini preliminari di Teramo, Giovanni Cirillo. Da quanto emerge i giudici avrebbero ritenuto che il quadro indiziario che aveva portato a quella decisione sia rimasto immutato, nonostante quanto sostenuto dalla difesa. L’ordinanza composta da 23 pagine è stata firmata poco dopo mezzogiorno ed ha allegata anche una memoria di controdeduzioni dei pm di Teramo che si occupano dell’inchiesta, Greta Aloisi e Davide Rosati.
Salvatore Parolisi, accusato di omicidio volontario pluriaggravato e arrestato lo scorso 20 luglio resterà quindi ancora in carcere anche se i suoi legali non si arrendono e preannunciano l’intenzione di presentare ricorso in Cassazione: “Accettiamo la decisione del Tribunale – ha afferma l’avvocato Nicodemo Gentile – e attendiamo di leggere le motivazioni; ci dispiace constatare che nonostante i dati tecnici e le testimonianze presentate, il Tribunale abbiamo fatto finta di non vedere mostrando poco coraggio. Sapevamo che sarebbe stata una battaglia difficile e ora faremo ricorso alla Corte di Cassazione“.
Preferisce non commentare il fratello di Melania, Michele Rea che parla di attesa che continua: “Per me e la mia famiglia quella di oggi non è una sentenza definitiva. Aspettiamo il processo”. Mauro Gionni, avvocato della famiglia della vittima prende atto della decisione del Tribunale del riesame e afferma: “Qualcuno aveva dato grande importante a questa decisione, sostenendo che i giudici terzi avrebbero smontato il castello accusatorio. Chi era convinto che oggi sarebbe stato il giorno della verità e della libertà deve prendere atto che anche questo tribunale ha ritenuto Salvatore Parolisi responsabile dell’omicidio di Melania e anche in grado di inquinare le prove e commettere gravi reati.
La giornata di oggi – conclude Gionni – può essere riassunta con la frase: niente verità, niente libertà”.