Un’altra bella pensata quella di Susanna Camusso & Co, che dimostra per l’ennesima volta come vi sia il tentativo da parte del sindacato confederale della Cgil di rompere qualsiasi clima potenziale di unitarietà con le altre più importanti sigle sindacali, al fine di mettere in risalto le proprie posizioni ideologiche e massimaliste. E’ questa anche la lettura che ne da Luigi Angeletti, segretario della Uil, che come Raffaele Bonanni, della Cisl, è a dir poco imbufalito dell’ultima iniziativa della Camusso.
Il segretario della Cgil, infatti, qualche giorni fa ha preso carta e penna e ha indirizzato una missiva agli altri due leader confederali, lasciando trascorrere un paio di giorni, prima di pubblicare il contenuto della lettera sulla stampa.
Nella lettera, la Camusso critica l’atteggiamento di Cisl e Uil, giudicato incoerente sulla manovra e, in particolare, sull’art.18 dello Statuto dei Lavoratori. A Bonanni, ad esempio, chiede se egli sia ancora coerente con l’impostazione storica del suo sindacato, che chiede la non ingerenza del legislatore in materia contrattuale. Si chiedono poi spiegazioni a entrambi i sindacati sull’atteggiamento tenuto su una manovra “del tutto iniqua”, chiarendo che la Cgil ha utilizzato questo mezzo irrituale di sollecitazione, per chiedere lumi sulla loro coerenza.
Un attacco inaccettabile e provocatorio per Angeletti e Bonanni, che dopo avere ignorato la missiva, adesso lasciano trapelare il loro fastidio per ciò che considerano la ricerca di visibilità, magari in vista dell’organizzazione di uno sciopero generale della Cgil.
Ciò che è certo è che il clima inconsuetamente unitario del 28 giugno, quando si firmò tutti insieme per la riforma della contrattazione con Confindustria, non esiste più.