Manovra criticata anche dai Vescovi e i Comuni scendono in piazza

Più passa giorno e più aumentano le critiche alla manovra vara dal governo: ormai sono più le bordate indirizzate al decreto che i miliardi che dovrebbe far recuperare. Il nuovo attacco al provvedimento che dovrebbe permettere all’Italia di uscire fuori dalla crisi arriva dalla Conferenza Episcopale Italiana: Angelo Bagnasco, presidente della Cei non ha risparmiato critiche alla manovra e ha usato parole dure contro l’evasione fiscale. Intervistato da “Radio Anche Io”, il numero uno dei Vescovi italiani ha parlato della necessità di salvaguardare la famiglia che deve essere messa al centro della politica generale, altrimenti la società non avanza.

Bagnasco ha poi affrontato il tema dell’evasione fiscale parlando di “numeri impressionanti” e dichiarando che “come credenti e comunità cristiana dobbiamo rimanere al richiamo etico che fa parte della nostra missione e fare appello alla coscienza di tutti perché anche questo dovere possa essere assolto da tutti per la propria giusta parte”.

Ma non solo la Cei ha messo sotto la lente di ingrandimento la manovra varata dall’esecutivo, che dovrebbe arrivare in aula per il voto ad inizio settembre; critiche dure sono arrivate anche dall’Anci, l’associazione nazionale dei comuni italiani, che si è detta pronta a scendere in piazza per protestare contro i tagli inseriti nel provvedimento. La manifestazione dovrebbe svolgersi il 29 agosto e vedrà in prima linea tutti gli amministratori dei piccoli comuni che, secondo quanto disposto nel decreto, dovrebbero essere accorpati. Pronte alla mobilitazione anche  le Regioni con il leader dei governatori, Vasco Errani che ha annunciato la convocazione di una conferenza straordinaria entro fine mese.

Continua quindi il fuoco di fila contro il provvedimento che all’approdo in Parlamento potrebbe subire sostanziose modifiche: anche all’interno della maggioranza, infatti, la manovra non ha raccolto grandi consensi e sono in molti a giurare che da qui al voto definitivo il testo subirà notevoli cambiamenti. Ciò che sembra certo è che non sarà introdotto lo scudo bis, che subito la bocciatura di diversi esponenti del governo,  tra cui il leghista Calderoli che ha anche ribadito che non saranno toccate le pensioni, chiudendo uno dei temi che crea più tensioni all’interno della maggioranza.

 

 

 

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