Le richieste di nuovi sussidi di disoccupazione sono salite di 9 mila unità oltre le attese solo la scorsa settimana negli USA, arrivando alla quota destagionalizzata di nuovi 408 mila sussidi complessivamente erogati. Le nuove richieste sono maggiori delle attese degli analisti, che avevano pronosticato un livello non superiore ai 399 mila e già in rialzo dalla stima precedente di 395 mila unità. Malgrado il dato sia in calo di 14 mila unità, rispetto allo stesso periodo di luglio, esso confermerebbe lo stato di crisi dell’occupazione e della produzione americana, paventando i timori di una nuova recessione, dai tratti simili a quella del 2008, ciò che qui si chiama “double dip” o “ricaduta”.
Complessivamente, la media delle ultime quattro settimane è risultata essere di 3.716 mila sussidi, in discesa di circa 4 mila sussidi in media dalla settimana scorsa.
E che le cose non si stiano mettendo bene sul fronte dell’occupazione e delle previsioni sull’economia lo dimostra anche l’annuncio del colosso bancario americano Bank of America, che questo trimestre taglierà 3.500 posti di lavoro e nell’ambito di una generale revisione dell’organico, a perdere il proprio lavoro potrebbero essere almeno 10 mila dipendenti.
Motivi di tale taglio al personale sono le sofferenze di credito per 1000 miliardi di dollari che la banca sta riscontrando in questi mesi e la perdita di 8,8 miliardi registrata nel secondo trimestre.
Bank of America conta 280 mila dipendenti e il suo annuncio arriva dopo quelli di Hsbc Lloyds, che hanno già dato il via alla riduzione rispettivamente di 30 mila e 15 mila unità di organico.
E le difficoltà del sistema bancario americano altro non sono che la spia di un’economia reale che non parte e il pericolo che vi possa essere un nuovo caso Lehman Brothers, a causa dei troppi crediti in sofferenza negli USA.