In materia di operazioni di vendita al consumo attraverso i distributori automatici in Italia non esistono degli strumenti di controllo. A metterlo in evidenza è stato il Presidente di Contribuenti.it, Associazione Contribuenti Italiani, Vittorio Carlomagno, nel sottolineare come di conseguenza emerga la necessità che, nell’ultimissima manovra finanziaria approvata dal Governo, vengano introdotti meccanismi di tracciabilità dei ricavi generati proprio dai distributori automatici. Questo perché in Italia da questo punto di vista siamo leader con una densità di distributori per abitante molto elevata. D’altronde, se queste macchinette in passato erogavano solo il caffè, ad oggi si vende di tutto: dalla musica ai film e passando per i giochi per bimbi, gratta e vinci, oggettistica ed anche i lingotti d’oro!
E così, secondo le stime di Contribuenti.it, prendendo a riferimento l’anno 2010, in Italia nel settore della distribuzione automatica c’è stato un imponibile evaso pari alla bellezza di 48 miliardi di euro, che fanno ben 15 miliardi di euro di imposte evase.
I distributori automatici, prima “confinati” solo nei luoghi di lavoro, adesso si trovano un po’ ovunque ma, come sopra accennato, senza meccanismi efficienti di tracciabilità che permettano a queste macchinette di fare soldi pagando le tasse.”C’è anche la totale assenza di conteggio ufficiale o cartaceo dei guadagni, a differenza di quanto avviene per i registratori di cassa“, ha aggiunto il Presidente Carlomagno. Insomma, anziché far pagare le tasse con le manovre sempre a chi è tassato alla fonte, forse sarebbe meglio introdurre sistemi di rilevazione e di controllo più efficienti nella tracciabilità delle vendite al dettaglio.