Gran Bretagna, sale disoccupazione al 7.9%

La Gran Bretagna conferma le difficoltà che la sua economia sta attraversando in questi mesi. Malgrado il Paese non sia coinvolto nelle bufere finanziarie dell’Eurozona, non avendo adottato l’euro, la sua economia reale resta debole e su più fronti. Sono solo di ieri i dati sull’inflazione a luglio, che vedono un‘impennata dei prezzi del 4,4% annuo, con la previsione di una crescita fino al 5% entro la fine del 2011.

E se i prezzi salgono, le stime sulla crescita diventano sempre meno positive, per quanto più alte di quelle di casa nostra. Da un +2,5% stimato a maggio per l’ultimo trimestre, si parla adesso di un +2%. Ma è un altro il dato che preoccupa gli analisti e il governo. Fine giugno 2011 mostra un aumento del tasso di disoccupazione, ai massimi dal 2010, al 7,9%, in crescita dal precedente 7,7% di fine maggio.

Le attese erano per un tasso invariato dei senza lavoro e per una percentuale di disoccupati sussidiati al 4,8%. E, invece, coloro che beneficiano di un sussidio sono ora al 4,9%, in crescita di 371 mila unità nel solo mese di giugno, record degli ultimi due anni. Attualmente sono 2,49 milioni le persone senza un’occupazione, ma la percentuale è particolarmente alta tra i giovani, con un tasso del 20,2%. Si pensa, a tal proposito, che l’Italia, che vanta un tasso tristemente alto di disoccupazione giovanile, ne ha uno del 28,6%. A conti fatti, le distanze non sono abissali.

E, intanto, si apprende che la decisione della Bank of England di lasciare invariati i tassi allo 0,5%, proseguendo con una politica accomodante, fatta anche di iniezioni di liquidità, sarebbe stata adottata all’unanimità.

 

 

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