Non c’è stato ancora nessun contatto con i rapitori di Francesco Azzarà, il volontario italiano rapito lo scorso 14 agosto a Nyala in Darfur mentre percorreva con un auto la strada che lo avrebbe dovuto portare all’aereoporto della città dove era diretto per prendere un collega: lo ha comunicato Rossella Miccio, coordinatrice dell’ufficio umanitario di Emergency. “Non abbiamo ricevuto ancora nessuna notizia da Nyala – ha dichiarato la Miccio – siamo in costante contatto con il nostro gruppo e con le autorità locali ma al momento i rapitori non hanno dato notizie o segnali. Rimaniamo in attesa di fiduciosi”.
La fiducia espressa dalla coordinatrice dell’ufficio umanitario dell’organizzazione non governativa italiana trova conforto nelle parole del vice governatore del sud Darfur, Abdul Karim Moussa, secondo cui il volontario italiano, che era logista presso il centro pediatrico messo in piedi da Emergency, sta bene e si è vicini alla cattura dei rapitori che non dovrebbero aver lasciato la zona.
Lo stesso Moussa ha anche aggiunto che le organizzazioni umanitarie straniere che operano nella zona “dovrebbero attenersi alle misure di sicurezza imposte dalle autorità locali, comunicando i nomi delle persone del posto che vogliono assumere come autisti o addetti alla sicurezza”. Proprio questa affermazione è da più parti ritenuta come la conferma del fatto che nel rapimento sarebbero coinvolte alcune persone che hanno lavorato nel centro pediatrico di Emergency prima di essere allontanate.
Intanto la Procura di Roma ha disposto l’apertura di un fascicolo con l’ipotesi di sequestro di persona a scopo di terrorismo e ha affidato il caso al sostituto procuratore Elisabetta Ceniccola; i pubblici ministeri romani lavorano a stretto contatto con la Farnesina che continua a interessarsi al caso per arrivare ad una soluzione positiva della vicenda, mantenendo tuttavia il massimo riserbo sugli atti compiuti e sui contatti avviati. Intanto la comunità di Motta San Giovanni (Reggio Calabria) si stringe intorno alla famiglia di Francesco e prepara una fiaccolata che partirà alle ore 20 di giovedì 18 agosto da Piazza della Municipalità e che sarà anche un momento di riflessione sui motivi che hanno spinto il volontario calabrese ha schierarsi al fianco delle persone che hanno bisogno di aiuto.