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Se all’Europa mancano grinta e leader

Published by
Giuseppe Timpone

Un continente dimesso. Il declino non è solo e tanto nell’economia, quanto e soprattutto nel morale di un’area del mondo, la nostra, che non riesce ormai da troppi anni a darsi un’identità, un modo di agire, uno scopo comune. E’ l’Europa. Il Vecchio Continente che ha fatto la storia per millenni, che ha dato al mondo le epopee dell’impero romano e della civiltà greca, poi dell’imperialismo britannico e gli sfarzi delle monarchie francese e spagnola, oggi è ridotto a rango di potenza aspirante a ritagliarsi un piccolo ruolo sul pianeta, malgrado vanti il primato di area economica più ricca al mondo, insieme al Nord America. Eppure alla nostra dimensione economica e finanziaria non corrisponde un altrettanto importante piano politico e le stesse ambizioni dei governi europei sembrano essersi ridimensionate al solo mantenimento dello status quo.

Oggi, guardando all’America, che sta molto più inguaiata di noi, vengono giù le lacrime al pensiero di come sia differente la reazione degli americani rispetto a noi. Pur feriti, umiliati nella loro orgogliosa leadership, che ormai vantano da circa un secolo, la super-potenza non si arrende all’idea di diventare una Nazione di secondo ordine e il dibattito interno pullula. E per un Obama che sembra avere fallito, spuntano idee e candidati che puntano a offrire all’America un’altra prospettiva, un orizzonte nuovo.

Nulla di tutto questo accade in Europa. Alla crisi si risponde con l’unica cosa che Bruxelles sappia veramente fare: proporre la riduzione del deficit e il rientro dal debito. Stop. Ricette sbagliate? Per nulla, anzi. Ma può un continente reggersi solo sulla ragioneria? La domanda è retorica. E’ imbarazzante il vuoto di leadership che l’Europa vive da anni. Gli inglesi snobbano (forse, a ragione) il Continente, cercando altri approdi; la Francia si erge a stato napoleonico, ma non ne ha le caratteristiche e la visione, ridicolizzando se stessa; la Germania è molto attenta all’euro e al suo bilancio, ma non esprime altra roba che sia degna di essere presa in considerazione, anche perché un leader dovrebbe essere riconosciuto e quanto meno godere di stima, cosa che i tedeschi neanche a sognarla. Il resto dell’Europa non andrebbe nemmeno commentato. L’Italia non pervenuta; la Spagna, non scherziamo neanche.

Saremo in grado di superare questa crisi? Quella economica forse sì, perchè siamo ottimi ragionieri. La ben più profonda crisi ideale e culturale dell’Europa, pare proprio di no. A meno di non trovare un vero leader che sappia produrre la sola cosa di cui noi europei avremmo bisogno: l’entusiasmo!

 

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Giuseppe Timpone