L‘inflazione è stabile. Nel mese di luglio, il tasso di crescita annua dei prezzi è salito del 2,7%, lo stesso del mese di giugno. Pertanto, due considerazioni sono immediate. Da un lato, il livello dell’inflazione è ancora molto alto, ben più in là del tasso obiettivo della BCE del 2% annuo. Siamo ancora ai massimi dal novembre 2008, cioè, dall’esplodere della crisi finanziaria, che allora portò alla recessione. Tuttavia, l’andamento segna una qualche stabilizzazione della corsa dei prezzi e ciò non andrebbe sottovalutato, in considerazione del fatto che a luglio hanno gravato molti elementi in favore di un aumento dei prezzi.
C’è, infatti, il caro-carburanti, che cresce del 13,5% per la benzina e del 17,4% per il gasolio. Ciò ha avuto ripercussioni, ad esempio, sugli alimentari freschi, componente molto importante per il paniere in estate.
Ma a luglio hanno gravato anche gli aumenti della bolletta energetica, a causa degli aggiornamenti trimestrali decisi dall’authority. Nonostante ciò, tuttavia, la corsa sembra non subire accelerazioni. I ribassi delle quotazioni del petrolio, in questi giorni, con consegna a settembre, lasciano ben sperare sulla possibilità di un calo dell’inflazione nei prossimi mesi, sempre che il trend si confermi nelle prossime settimane. Più difficile, invece, che da questo versante si possa ricavare un deciso calo dei prezzi nel medio termine, dato che la stessa Unione Petrolifera Italiana prevede un aumento della domanda di greggio per il 2012.
Positivo il dato sui consumi. Nel mese di luglio, essi sono cresciuti del 3,4% su base annua e in termini nominali. Depurata l’inflazione, ciò significa che la spesa è cresciuta dello 0,7% in termini reali.