Francia, crescita ferma e si teme per rapporto deficit/pil

Gli ultimi dati francesi sulla crescita dell’economia sono tutt’altro che positivi. Nel secondo trimestre dell’anno, il pil non si è mosso, rispetto ai primi tre mesi, sebbene il pil sia in crescita dell’1,6% su base annua. Ma colpisce il trend, visto che il dato congiunturale del primo trimestre vedeva il pil crescere di ben lo 0,9% sul trimestre precedente. 

Nessuno si attendeva, di certo, un dato simile. Anzi, le previsioni erano piuttosto poco ambiziose, con una crescita congiunturale attesa dello 0,2%. Anche il dato annuo era stato rivisto al ribasso, dopo la fissazione di un roboante +2,5%, ambendo ora a un più contenuto +2,25%. Ma è probabile che adesso il dato possa essere rivisto al ribasso, magari nei prossimi mesi.

Una doccia fredda, soprattutto, alla luce dei dubbi che nei giorni scorsi, ancor prima della divulgazione dei dati, proprio l’ex ministro delle finanze francese, Christine Lagarde, alla guida dell’Fmi da un mese e mezzo, aveva espresso sulla capacità della Francia di potere raggiungere un rapporto deficit/pil sotto il 3%, entro il 2013. E questo è, infatti, quanto concordato con la UE.

Quest’anno, il deficit si dovrebbe attestare al 4,6%, ma era il dato previsto quando si attendeva una crescita del 2,5% per il 2011. Per l’anno prossimo, le stime parlano ancora ufficialmente di una crescita di +1.9%, ma sembra un pò irrealistica. E se così non fosse, ci sarebbe più di un problema nel raggiungere il rapporto del 3,8% tra deficit e pil.

Si parla di manovra, anche se il Primo Ministro, François Fillon, esclude un aumento delle imposte e soprattutto dell’Iva agevolata sulla ristorazione, con aliquota al 5,5%. Si parla, invece, di ridurre le spese, anche se qualcuno continua a confermare l’ipotesi di un aumento della tassazione.

 

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