Buone notizie sul fronte della contabilità pubblica. Il ministero delle finanze ha reso noto l’andamento del gettito fiscale per i primi sei mesi dell’anno e i dati non deludono. Da gennaio a giugno, le entrate erariali sono cresciute dell’1%, portandosi a 183,2 miliardi di euro (+1.857 miliardi). In particolare, si registra un buon andamento dell’Ire, con una crescita dello 0,9% sullo stesso semestre del 2010, per 696 milioni di euro. In calo l’Ires, che offre un gettito di poco più di 9,9 miliardi contro gli 11,8 miliardi del primo semestre 2010.
Bene anche il gettito dell’Iva, che mostra una crescita tendenziale del 3,3%. Il dato è di estrema importanza, perchè evidenzia come la performance delle entrate sia molto soddisfacente. Infatti, per il periodo di agosto-dicembre, ci si è posti l’obiettivo del deficit zero, ossia le spese non potranno superare le entrate, in modo da correggere quanto più al ribasso possibile l’indebitamento sul pil del 2011.
La cattiva notizia, seppur di fatto solo da un punto di vista psicologico, viene dalla Banca d’Italia, che conferma quanto già ampiamente previsto, cioè che il livello di debito pubblico ha sfondato la barriera dei 1900 miliardi di euro, portandosi a giugno a 1902 miliardi, contro i 1898 del mese di maggio.
Nel mese di giugno del 2010, il debito pubblica ammontava a 1824 miliardi. In termini annui, la sua crescita è stata di 78 miliardi. Tuttavia, nella seconda parte dell’anno, specie per i mesi di novembre e dicembre, grazie all’affluenza degli acconti e dei saldi di varie categorie fiscali, si prevede persino un abbassamento in valore assoluto dell’indebitamento, come per lo scorso anno.