Berlino 1961-2011, 50 anni fa costruito il Muro dell’infamia

Sono già iniziate le commemorazioni a Berlino per il cinquantesimo anniversario della costruzione del Muro che divise la città e l’intera Germania in due parti. Sono presenti fin dalle prime ore dell’alba il cancelliere tedesco Angela Merkel e il sindaco di Berlino, Klaus Wowereit. Davanti alla presenza delle istituzioni vengono letti alcuni brani sulla vita di coloro che sono stati uccisi nel tentativo di passare dalla parte Est a quella Ovest della Germania. E si tratta di diverse centinaia di vittime in oltre 28 anni di esistenza del Muro di Berlino. Era la notte tra il 12 e il 13 agosto del 1961, quando molti tedeschi di Berlino avvertirono il rumore di lavori nel cuore del buio. Molti di essi si svegliarono e scesero in strada, scoprendo ciò che l’intera popolazione avrebbe compreso solo con il giungere dell’alba. I soldati del regime comunista della DDR stavano separando le due parti della città, già politicamente autonome, con filo spinato, mentre iniziavano a costruire un gigantesco muro che avrebbe reso impossibile passare da una parte all’altra della capitale.

Una separazione fisica, che avrebbe dovuto impedire quella migrazione di massa, che dal 1945 al 1961 aveva già portato centinaia di migliaia di tedeschi dell’Est a trovare fortuna e condizioni migliori di vita nell’Ovest. Inaccettabile per la SED, il partito comunista della DDR e filo-sovietico. Quella fuga di massa di cittadini orientali verso la BRD di economia capitalista rappresentava uno smacco, una vergogna da cancellare. Cosa che fu fatto quella tragica notte.

Chi si trovò in quel momento anche solo per caso dentro il confine orientale non potè più fare ritorno nella parte Ovest della città. Furono tante le famiglie divise e tante le scene di disperazione di chi comprese che non avrebbe più rivisto i propri cari, la libertà e il benessere dell’Occidente. All’inizio, alcune persone riuscirono a fuggire attraverso un albergo il cui ingresso dava sulla parte Est della città, mentre il retro si affacciava proprio a ridosso del muro, con le sue finestre, dalle quali parecchie persone venivano fatte catapultare per fuggire. Cosa che ben presto il regime scoprì e impedì.

Fino a poche settimane prima della caduta del Muro, il presidente della DDR, Erich Honecker, affermò convinto e arrogante che il Muro sarebbe esistito ancora per almeno cento anni. Per fortuna il simbolo della divisione del mondo in due blocchi fu rimosso la sera del 9 novembre dello stesso anno. Era il 1989.

 

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