E’ ufficiale, ma mancano meno di 24 ore all’annuncio. Il governatore del Texas, Rick Perry, scenderà in campo per candidarsi alle primarie per il Partito Repubblicano. Lo ha confermato il suo portavoce, sebbene già da tempo la voce circolasse e molti nel partito gli avevano chiesto tale gesto per potere aspirare seriamente a tornare alla Casa Bianca. L’annuncio verrà dato nello stato del South Carolina e subito dopo il governatore texano si recherà nel New Hampshire e dopo ancora in Iowa, dove troverà anche la candidata dei Tea Party, Michele Bachmann. Con la candidatura di Perry alle primarie dei Repubblicani, salgono a nove gli sfidanti di Obama alla Casa Bianca. Tuttavia, scartando i nomi di comparsa, gli unici due che potrebbero raccogliere un certo successo sarebbero, anzitutto, Mitt Romney e la Bachmann, sebbene solo il primo sembra essere in vetta ai sondaggi. Ma con Rick Perry, i Repubblicani potrebbero aver trovato il vero asso nella manica, che cercavano da molto tempo.
Nonostante i sondaggi siano tutti dalla parte del partito dell’elefante e l’impopolarità di Obama sia crescente, il problema dei Repubblicani è stato in questi mesi la mancanza di una leadership, dilaniati tra il partito a Washington, un pò smarrito sul da farsi e l’ala dei Tea Party, che tentano di farsi eredi della tradizione della destra repubblicana più conservatrice, ispirandosi al mito di Ronald Reagan, ma senza finora essere in grado di esprimerne la caratura personale in uno dei suoi rappresentanti.
Rich Perry è della classe 1950. Originario di una famiglia Democratica, egli stesso fu dei Democrats, quando entrò in politica nel 1984, facendosi eleggere alla Camera dei Rappresentanti del Texas. Passato con i Repubblicani da venti anni, è stato prima vice-governatore di Bush, poi nel 2000, quando questi divenne presidente degli USA, ereditò la carica di governatore, che confermò altre due volte con successo. Molto conservatore, egli è evangelico e vicino alle posizioni dei pastori protestanti, che già avevano sostenuto George W. Bush. Vanta successi indiscutibili in campo economico, avendo abbattutto il debito texano, diminuendo la spesa e rilanciando la crescita e l’occupazione. Oggi, a fronte di una media del 9% di disoccupazione, il Texas è un’isola felice.
Ha appeal, gradito molto all’elettorato femminile, a quello più di destra anti-tasse e libertario. E’ contrario alle unioni gay e all’aborto e ciò lascia presagire che, se dovesse farcela alle primarie, Obama avrebbe tantissimo da temere. I sondaggi dicono che dovrebbe poterla spuntare sugli altri rivali interni e le chances per arrivare a Washington sono davvero tante.