La nuova manovra finanziaria sarà esitata entro il 18 di agosto, quando approderà in Consiglio dei ministri per essere varata. Una settimana di tempo per mettere mano a provvedimenti indubbiamente molto delicati, anche perchè le cifre in questione sono rilevanti. Si tratta di trovare una trentina di miliardi di euro per anticipare di un anno il pareggio di bilancio. Non è facile, anche perchè esistono diversi veti incrociati. Ieri sono circolate alcune voci che avranno fatto saltare dalla sedia più di qualche elettore del PDL e della maggioranza. Si vociferava su una possibile introduzione di una tassa patrimoniale, nonchè di una reintroduzione dell’Ici, che questo stesso governo eliminò nel 2008. Per fortuna, a quasi 24 ore di distanza, pare che l’allarme sia rientrato, anche se non spontaneamente. Dentro alla maggioranza e all’esecutivo, infatti, c’è stata una levata di scudi da parte dell’anima liberale del PDL, che ha messo in chiaro che ha il diritto di essere tenuta in considerazione quando si tratta di varare una manovra così importante.
I nomi dei critici sono un pò gli stessi di luglio, quando fu varata la prima manovra. Si sono espressi contro la linea Tremonti Guido Crosetto, sottosegretario alla Difesa, Osvaldo Napoli e Roberto Formigoni, governatore della Lombardia.
Con parole diverse, i tre hanno accusato l’esecutivo e il partito di essere dominato da un nucleo vetero-socialista che non si confronta con le altre anime della maggioranza, dando vita a provvedimenti inacettabili, soprattutto sul fronte fiscale. E il socialista “ancien regime” per antonomasia è proprio Tremonti, che torna così ad essere attaccato dalla sua stessa maggioranza. Formigoni, ad esempio, parla di dogmi di socialisti “del Psi pre-autonomista”, per indicare che questi siano responsabili di alcune sbandate del PDL. Come, in effetti, stava o forse ancora sta per accadere, se fossero varate misure di tassazioni patrimoniali, che sarebbero la migliore realizzazione di un programma di governo della sinistra.
La sensazione è che in questa occasione la fronda anti-socialista vuole giocare sino in fondo la propria partita, perchè difficilmente se non sarebbero credibili i suoi uomini, davanti all’opinione pubblica. E Crosetto, per citarne uno, viene messo in relazione all’ex ministro della Difesa, Antonio Martino.