Tira e molla su pensioni. Bossi: non si tocca la povera gente

Sono diverse le voci che soprattutto nella giornata di ieri sono circolate a proposito di un possibile pacchetto di interventi sulle pensioni. Come sempre capita in questi casi, le fonti non ufficiali di questo tipo di misure mettono in allarme un pò tutta la platea potenziale dei pensionati e degli aspiranti tali nei prossimi anni. Voci incontrollate, la cui portata è stata già smentita in parte dal Ministro del Lavoro, Maurizio Sacconi, che ha affermato ieri sera che al momento non ci sarebbe nulla sul piatto, mentre si tende solo a ragionare sulla possibilità di un confronto con le parti sociali, mirato a verificare i conti nel breve termine, dato che – aggiunge il ministro – quelli di lungo periodo sono già a posto. Ma continuano lo stesso le varie ipotesi sul tavolo del ministero dell’economia. Le più gettonate sono le pensioni di anzianità.

In sostanza, si tenderebbe ad innalzare l’attuale quota 96 per i lavoratori dipenendenti e 97 per gli autonomi, tale da raggiungere rispettivamente 100 e 101 (64-65 anni di età e 35-36 di contributi), entro il 2015.

Con questo sistema, sarebbe di fatto preclusa la possibilità di andare in pensione prima del termine previsto per la vecchiaia, anche se altre ipotesi lascerebbero la possibilità di scelta al lavoratore, ma con forti disincentivi per quanti andrebbero in pensione prima del periodo previsto per la vecchiaia. Si ragiona poi sulla possibilità di innalzare gradualmente l’età pensionabile delle donne nel settore privato, anticipando la misura già prevista, a partire dal 2020. In tutto, il pacchetto pensioni, se sarà attuato, porterebbe nelle casse dello stato 2 miliardi solo l’anno prossimo. Se si portasse l’età per la pensione delle donne a 65 anni, in un solo colpo si ricaverebbero 13 miliardi di euro. Ovviamente è solo un calcolo teorico, perchè l’innalzamento avverrebbe con criteri di forte gradualità.

Ma ieri è arrivato l’altolà di Bossi a intervenire sulle pensioni. I diritti della povera gente non saranno toccati, finchè ci sarà la Lega, ha detto il Senatùr, che ha escluso che potranno essere chiesti ulteriori sacrifici alle fasce deboli e a chi lavora.

Una posizione, quella del Carroccio, che avrebbe un pò rimesso le cose in discussione, dentro la maggioranza, frenando le varie ipotesi allo studio. Molto probabilmente qualcosa si farà, ma tutto dipende dal grado di flessibilità che dimostreranno i sindacati. Solo con un loro accordo ci potrebbero essere interventi aggiuntivi, a quanto pare.

 

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