Come ampiamente previsto, ieri, la Federal Reserve ha annunciato di avere lasciato invariati i tassi di interesse, nel range di 0-0,25%. La notizia ha decisamente contribuito a fare volare Wall Street, il cui indice Dow Jones ha chiuso in rialzo di oltre il 4%, di fatto quasi annullando le perdite fortissime della seduta precedente, archiviata a -5,49%.
Tuttavia, l’azione della Fed non è indice di una situazione positiva, al contrario. L’istituto retto da Bernanke ha parlato di un pil meno in crescita del previsto per i primi sei mesi del 2011, ma ha avvertito che lo stesso trend deludente in frenata potrebbe verificarsi anche per il resto dell’anno.
Un’analisi negativa, per la prima volta da molti mesi a questa parte. Fino alla precedente comunicazione di luglio, la Fed aveva sempre analizzato in modo ottimistico la situazione, spiegando che ci sarebbe stata una ripresa maggiore per il secondo semestre dell’anno.
A fronte di questa considerazione impietosa, gli analisti temono che negli USA si possa verificare una seconda recessione, simile a quella del 2008. Tuttavia, Bernanke non ha al momento comunicato alcuna intenzione, riguardo a un possibile già ventilato programma di allentamento monetario, il Quantitative Easing 3.
Pare che all’interno della stessa Fed ci siano profonde resistenze ad attuare altre misure accomodanti, dopo che i tassi sono già a livello zero. Anche a livello politico, una mossa del genere infiammerebbe ancora di più il già non sereno dibattito tra i due schieramenti, con i Repubblicani che alzerebbero le barricate, di fronte a una nuova ondata di lassismo monetario.