Da diverse settimane Google e Oracle si stanno dando battaglia legale e pochi giorni fa, abbiamo assistito a uno sfogo dai piani alti di Mountain View, in cui si evince che l’azienda leader nel campo web, comincia ad essere insofferente alle accuse di violazione di brevetti. In effetti, ci sono molte accuse, da diversi produttori, ma contro Oracle la sfida potrebbe essere già persa.
Come sostiene da tempo Oracle, il s. o. Android utilizza la tecnologia Java. Niente di spettacolare, è vero. Ma in assenza di accordi con il fornitore di questa tecnologia, l’utilizzo della stessa è reato.
Purtroppo, per Google è quasi impossibile vincere questa causa, visto che è spuntata un e-mail in cui si evince che in casa Google si era inizialmente decisi a sfruttare nuove tecnologie sia per Android che per Chrome, ma poi vista la qualità pessima delle alternative, Google avrebbe detto esplicitamente. “Ne concludiamo che è necessario stipulare un accordo di licenza per Java nei termini necessari”.
E proprio qui, nasce il problema: l’accordo non è stato trovato in quanto Oracle non ha visto entrare nelle sue casse, i fondi dovuti alla licenza di utilizzo della tecnologia Java. Morale della favola: Google ha utilizzato la tecnologia Java, senza prendere accordi e tutto questo è testimoniato da una e-mail che è stata già resa pubblica in passato.
A questo punto, probabilmente ci sarà un accordo tra le due parti per una tassa su ogni device Android, come già successo con Microsoft.