Il mese di agosto in Italia non è mai stato realmente vacanziero per la politica italiana, dato che storicamente i suoi protagonisti dai lidi nostrani o stranieri sono stati sempre soliti incontrarsi o mandarsi segnali di fumo in vista della riapertura delle Camere. A maggior ragione quest’estate, con i mercati travolti dalla crisi e con il Parlamento in procinto di riunirsi a metà agosto, ponendo fine alle vacanze dei parlamentari con un mese di anticipo (almeno, forse, per una parte di essi), la politica è rimasta viva e vegeta anche a pochi giorni dal Ferragosto. E le novità non sono poche, nè di scarsa entità. A fine luglio, il dibattito alla Camera e al Senato sulle dichiarazioni del premier Berlusconi riguardo alla crisi ha rappresentato uno spartiacque tra un prima e un dopo, con il governo che ha ripreso quotazione, dopo essere apparso in stato comatoso per via degli attacchi ai nostri titoli.
Non solo la pacatezza dei toni di Berlusconi ha reso le sue parole ineccepibili, ma ha creato un solco tra i centristi di Casini e il resto delle opposizioni.
Tra queste, il PD, già semi-travolto dalle inchieste giudiziarie su Penati e sul sistema Sesto, ha ampliato ancor di più le distanze dall’UDC, rimanendo isolato e inconcludente, persino mollato dal suo ex mentore, Romano Prodi che, in controcorrente rispetto al resto del partito, non chiede nè elezioni anticipate, nè fantomatici governi tecnici. Ed è proprio su questo punto che il PD avrebbe perso la sfida, con lo sfumare dell’ipotesi di un pastrocchio con i centristi e i fuggiaschi presunti dalla maggioranza. Il no di Alfano e lo stop di Casini alla richiesta di dimissioni del premier, oltre alla ritrovata sintonia tra PDL e Lega, hanno fatto naufragare i sogni balneari di Massimo D’Alema.
E oggi, il leader leghista Bossi incontra il ministro Tremonti a Gemonio, dove si discuterà di fisco e di proposte contro la crisi. Pare che l’asse tra i due si stia fortemente rinsaldando, dopo essersi appannato nelle scorse settimane per via delle diatribe laceranti interne al Carroccio.
Bossi proporrebbe a Tremonti alcune misure per ridurre le agevolazioni fiscali in favore di determinate categorie dei contribuenti (proprietari di seconde case, di Suv, etc.), in modo da trovare i quattrini per finanziare la riforma fiscale. Il tutto, dice il Senatùr, con l’obiettivo di non far pagare la crisi ai padani, ma con l’idea di rilanciare il lavoro. Non c’è proprio aria di show-down sul governo.