Situazione altalenante in borsa, con gli indici che oscillano vistosamente, così come sono abbastanza imponenti i volumi negoziati, rispetto ai valori ordinari. A metà seduta, sono stati contrattati 2,58 miliardi di euro di titoli, contro una media giornaliera delle ultime sedute di 3 miliardi. E se la partenza di Piazza Affari era in profondo rosso, dopo il crollo di ieri a -5,16%, durante la stessa mattinata l’indice Ftse Mib ha risalito pian piano la china e quando siamo a un’ora e mezza dalla chiusura, segna un recupero intorno all’1% sulla seduta precedente.
Non va bene, però, nel resto d’Europa, dove malgrado le perdite siano state contenute, sono ancora in territorio ampiamente negativo Londra e Francoforte, rispettivamente del 2,04% e dell’1,82%. Meglio a Parigi, che dopo un’apertura da incubo, a -6%, al momento tenta di agguantare la parità, stando sotto dello 0,24%.
Altra buona notizia riguarda per l’Italia il differenziale di rendimento BTp-Bund. Questa mattina ha raggiunto il picco massimo dei 416 bp, per poi restringersi al momento intorno ai 379 bp. Tuttavia, sebbene di qualche decimale, ancora i nostri BTp a 10 anni rendono poco più dei Bonos spagnoli, cosa che non avveniva da oltre un anno.
L’euro, invece, segna un deciso recupero sul dollaro, pari allo 0,53% sulla chiusura di ieri, e al momento viaggia a 1,4163 contro il biglietto verde.
Intanto, il commissario per gli affari monetari, Olli Rehn, in una conferenza stampa ad hoc ha affermato la posizione di Bruxelles: Spagna e Italia non necessitano di salvataggi, gli attacchi contro i loro titoli di stato non sono giustificabili, perchè non riflettono i loro fondamentali buoni.