Giornata terribile l’ultimo Giovedì a Piazza Affari, una picchiata di -5,16% che segna il record negativo dell’anno e termina mandando in tilt il sistema con un laconico messaggio: “Si comunica agli operatori che il valore dell’indice Ftse Mib non è diffuso. Seguiranno comunicazioni”. E dire che le prime ore del mattino avevano segnato un indice timidamente positivo, causando l’immediata euforia di coloro che a tutti i costi volevano interpretare ciò come una reazione positiva al discorso di Silvio Berlusconi alle Camere. Un discreto numero di “gaffe” che suscita anche l’attenzione di “Lettera Viola” il magazine del Popolo Viola, cliccatissimo in rete, che titola: “Vola la Borsa è merito di Berlusconi, l’ultimo autogol di Sallusti” riferendosi agli articoli dai toni trionfalistici usciti su Il Giornale, smentiti poi dal resto della giornata borsistica.
Ma tra stampa italiana ed estera è tutto un fiorire di pesanti critiche. Per Il Sole 24 Ore scrive Stefano Folli, ironizzando su un Berlusconi che “ha quasi detto in sostanza: se i mercati non vanno bene per l’Italia, bisogna cambiare i mercati” suggerendo invece altri tipi di cambiamenti.
Il Corriere della Sera con un editoriale in prima pagina di Sergio Rizzo utilizza la metafora di “una casa che continua a bruciare e nessuno che mette mano all’estintore” e ribadisce la delusione per un discorso che per espressa richiesta di Berlusconi si è tenuto dopo la chiusura dei mercati, come se ci dovesse essere qualche “clamorosa sorpresa” ma non è arrivato alcunchè. Su la Repubblica invece l’economista Tito Boeri arriva a dire che il premier forse “avrebbe fatto meglio a non parlare” ed in pratica sottolinea che se non si ha granchè da dire sarebbe meglio tacere. Per il quotidiano torinese La Stampa, infine, sono stati disillusi tutti coloro che si aspettavano “una risposta alla preoccupante, quotidiana, evoluzione della crisi” e vien definito senza mezzi termini “inutile, se non proprio controproducente” l’intervento alle Camere.
Anche all’estero la situazione non viene vista favorevolmente: il Financial Times, autorevole quotidiano britannico, è durissimo e, se da un lato definisce Giulio Tremonti la figura “più affidabile del governo”, dall’altro giudica “non indispensabile” la sua presenza per uscire dalla crisi, al pari con quella di Silvio Berlusconi, al contrario quindi dei continui proclami della maggioranza che mirano a farlo passare come “l’unico premier dell’unico governo possibile per l’Italia”.
Il nervosismo che serpeggia è ormai palpabile, appena immesso in rete infatti un video (qui sopra) che documenta un Giulio Tremonti visibilmente infastidito da un Silvio Berlusconi che lo interrompe con osservazioni che non sembrano garbare al ministro dell’Economia.