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Ora governo eviti commissioni anti-crisi

Published by
Giuseppe Timpone

Una volta il presidente francese Charles De Gaulles disse: “sapete perchè i dieci comandamenti sono così chiari? Perchè non è stata istituita una commissione per scriverli”. Una battuta, che ha tutto il sapore di ciò che l’Italia rischia, se tra le alcune cose buone che emergono dall’incontro governo-parti sociali, si dovesse scegliere di incagliarsi in una sterile e inutile perdita di tempo sull’istituzione di una commissione tra maggioranza e opposizioni sulla crisi.

Compito del Parlamento è legiferare, se possibile, in modo chiaro e snello. Le analisi, gli studi, gli approfondimenti teorici fanno parte dell’accademia e dovrebbero essere lasciati a quanti nelle università o nei vari centri-studi ne abbiano migliori competenze e non siano gravati dall’impellenza di suggerire proposte immediate per risolvere una crisi in atto.

Ciò che è evidente è che il governo deve entro poco tempo varare un piano serio, coerente, concreto e immediatamente applicabile per la crescita. Ma attenzione: non per rispondere alla crisi sui mercati, frutto di attacchi puramente speculativi. E’ evidente che un piano sarebbe applicato nell’arco di mesi e non avrebbe alcuna efficacia comunque per frenare le perdite in borsa o l’allargamento dello spread. Su quel versante, le rassicurazioni e i toni duri dovranno giungere da Bruxelles.

Sappiamo, invece, che fine facciano le commissioni in Italia. Quando non si vuole fare qualcosa, ma si finge di volerla fare, si creano commissioni. 

Rilanceremo la crescita se verrà eliminato dalla politica quell’atteggiamento corporativo, notato durante il varo della manovra, per cui non è stato possibile liberalizzare tutte le libere professioni. Si farà crescere il pil, se verranno liberalizzati tutti i settori dell’economia e in modo effettivo; se lo stato vende ai privati quote del proprio patrimonio, che non riesce a utilizzare o utilizza male; se, infine, si riuscirà a porre un freno alla spesa pubblica, tagliando in modo deciso la spesa improduttiva e con ciò finanziando la riduzione delle imposte, che non può sempre essere rinviata alle calende greche o attuata in forme tali, da prendere im giro il contribuente. Ma per tutto ciò, le commissioni non servono.

 

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Giuseppe Timpone